di Marco Ruggi

Il 20 dicembre si è tenuta a Bologna l’assemblea ordinaria di Assit. Una lunga e discussa assemblea che ha portato importanti novità di rinnovamento in particolare per la mozione presentata da Riccardo Campagna e la decisione presa di abbandonare la Confederazione Periti Uniti. Al termine dell’assemblea ho  intrattenuto  Campagna con alcune domande, allo scopo di chiarire le ragioni della mozione presentata ed approvata dagli associati e scenari futuri prospettabili.

L’Assemblea di ASSIT appena conclusa rappresenta sicuramene una svolta nella vita dell’associazione e visto che sei stato promotore con una mozione del cambiamento, puoi spiegare ai nostri lettori cosa e come cambia ASSIT?

La mia proposta nasce da lontano ed è il frutto di un’idea che ho maturato da tempo anche con altri colleghi di altre Associazioni ed è quella di costituire due soggetti diversi, che aggregano i periti singoli professionisti da una parte e le società che operano nei servizi liquidativi dall’altra. La strada che avevamo intrapreso di arrivarci attraverso la Confederazione Periti Uniti per quanto riguarda i professionisti ha trovato tanti ostacoli e dopo un primo slancio iniziale si è bloccata anche solo per difficoltà burocratiche interne, problemi di quorum e di adesioni, tanto che AIPAI come tutti sanno ha fatto una proposta alternativa.

Proprio questa proposta mi ha fatto pensare ad un percorso diverso da quello che avevamo immaginato originariamente e cogliere l’occasione della proposta AIPAI ai soci singoli, mutuandola per ASSIT aprendo a tutte le società del mercato.

La mozione approvata ieri quindi non è altro che la scelta di ASSIT di dare mandato al Consiglio Direttivo di presentare alla prossima Assemblea Straordinaria, già fissata per il primo febbraio, di varare il nuovo statuto che prevede l’adesione delle sole società e non più dei singoli soci, tutelando comunque con una norma transitoria quelli già iscritti, modificando lo statuto adeguandolo alle finalità e scopi peculiari delle società che obiettivamente oggi sono diversi da quelle dei professionisti che rappresentano un di cui di tutte le attività che vedono impegnate le società.

Probabilmente c’è il rischio di essere arrivati tardi, visto che altre aggregazioni si sono formate, non abbiamo forse perso il treno come ASSIT?

Non credo, ASSIT è stata la prima Associazione ad inserire le Società e storicamente negli anni siamo stati i primi a studiare le problematiche delle società e farle crescere al nostro interno con aggregazioni e con l’ingresso di società con caratteristiche innovative per il mercato. ASSIT è stata certamente la prima Associazione a colloquiare con i gestori fiduciari delle Compagnie vedendo più nel servizio che nella tecnica assicurativa il futuro e questo è quello che principalmente ASSIT vorrà fare in futuro. Ovviamente ci aspettiamo che sia le nuove aggregazioni sia le singole società aderenti o meno nelle altre Associazioni partecipino a questo nuovo progetto. Un’Associazione forte può orientare e spingere il mercato assicurativo a fianco delle imprese assicuratrici e dell’ANIA, cercando di migliorare i servizi e l’empatia verso i consumatori che in Italia non c’è mai stata.

Quale sarà il rapporto con AIPAI?

Io credo in un rapporto importante e costruttivo, il perito professionista resta il cardine del processo liquidativo più complesso ed un perito esperto è in linea con un migliore servizio, quindi la crescita professionale che persegue una società come AIPAI, così come il CINEAS come Ente formatore ed il CERSA come Ente certificatore, sono secondo me i primi partner con cui lavorare insieme per volare alto e finirla al gioco al ribasso e alla dequalificazione alla quale stiamo assistendo.

In tutto questo come si colloca CPU?

Per me è stata la scelta più dolorosa anche se inevitabile, maturata già da diversi giorni a titolo personale avendo dato le dimissioni da vice presidente e culminata con la scelta di ieri dell’Associazione di uscire dalla Confederazione. Sono stato Presidente fondatore della Confederazione e come altri ho speso tanto per arrivare a questo tipo di aggregazione, ma alla fine si è dimostrata troppo debole. Mi auguro che il futuro delle due Associazioni: ASSIT per le società e AIPAI per i professionisti dimostrino che l’idea iniziale era quella giusta e diano finalmente senza indugio dimostrazione del valore delle persone che rappresentano e raggiungano gli obiettivi che si sono dati.