a cura della Redazione
Ben Isufaj, fondatore e amministratore di Benpower, ha iniziato a lavorare nel settore della bonifica e ripristino nel 1990 come tecnico per la prima società al mondo specializzata nella gestione dei sinistri da incendio e allagamento. Nel corso degli anni ha ricoperto diversi ruoli tecnici direttivi a livello nazionale e internazionale sino allo scioglimento dell’azienda avvenuto nel 2002. Nello stesso anno ha avviato Benpower, che attualmente conta 200 dipendenti in tutto il mondo con 10 sedi operative in Italia e 9 filiali estere sino in Australia.
Nel convegno Assit che si è tenuto a Roma lo scorso 12 aprile, si è parlato della nuova definizione del ruolo del perito, che poi è la definizione di un intero compartimento – quello assicurativo. Abbiamo visto assieme al suo amministratore Ben Isufaj, in che modo Benpower risponde a questo passaggio culturale, alla sfida quotidiana di confrontarsi con un settore in continua evoluzione. Qui di seguito potete leggere il prosieguo della video intervista già pubblicata su L’Osservatorio Assit.
“Benpower quest’anno compie 16 anni, ma la nostra esperienza va ben oltre. In prima persona ho cominciato 28 anni fa direttamente sul campo e ho sempre creduto che la tecnica e la passione nel fare questo lavoro fossero fondamentali. Il lavoro del bonificatore è cambiato molto nel corso degli anni. Anche a voi periti viene chiesto sempre più di svolgere un ruolo sfaccettato, multitasking. Nel nostro caso sarebbe più appropriato dire multiservice. Oltre che bonificatori alle volte ci chiedono di essere assicuratori, alle volte ci chiedono di essere periti – anche se non sono d’accordo come ben sapete (sono e sarò sempre fautore del concetto “a ognuno il suo”) -, insomma sui sinistri ci chiedono di essere presenti e reattivi al 100% e allo stesso tempo di saper gestire le attività pre, post e durante sinistro, su tutti i fronti. Proprio per rispondere a questo pressing, ma ovviamente non solo, Benpower nel corso degli anni è cambiata, è diventata un’azienda flessibile, pronta a rispondere alle esigenze del mercato, ma allo stesso tempo ha poggiato le proprie basi su fondamenta solide e costanti come la tecnica e la preparazione. Senza qualità del lavoro, il bonificatore non esiste, lo so per certo, per esperienza diretta. Facciamo un lavoro talmente specifico che non si può prescindere dalla professionalità e dalla precisione. I tecnici di Benpower sono tutti dipendenti formati internamente, non ci avvaliamo di cooperative e maestranze esterne proprio per questo motivo: perché a un danno non puoi arrecare ulteriori danni. Su un sinistro devi sapere come intervenire, devi avere delle squadre preparate che rispondano all’emergenza in maniera sistematica, con dei piani di intervento comprovati dall’esperienza. Questa è una delle fondamenta di cui parlavo in precedenza e per noi è proprio un punto di partenza, capillarità e prontezza di intervento devono essere necessariamente alla base del nostro lavoro. Operiamo in situazioni molto difficili, drammatiche per i soggetti che le vivono in prima persona, non possiamo permetterci di sbagliare. Certo non siamo infallibili, ma dobbiamo partire dal presupposto della massima riuscita dell’intervento, mettendo a disposizione del cliente che ha subito un sinistro, la migliore operatività, la migliore organizzazione, la migliore gestione del cantiere, i migliori prodotti e le migliori tecnologie a disposizione sul mercato, nonché le migliori competenze. Purtroppo la realtà è che vedo e vediamo prendere piede sempre più concorrenti non qualificati, imprese di pulizia che si spacciano per risanatori, creando danni non solo pratici sui sinistri, ma soprattutto d’immagine per le aziende che invece come noi operano con serietà e coscienza di causa. Quando un’impresa di pulizia viene incaricata di un lavoro che non è in grado di gestire, ma interviene ugualmente, crea dei danni non solo al cliente che si troverà costretto a richiedere il doppio intervento di un bonificatore specializzato a distanza di poco tempo (non posso dire che queste situazioni siano all’ordine del giorno, eppure ci stanno capitando sempre di più rispetto agli anni passati), ma crea dei danni per l’intera piazza, dequalificando e sminuendo il lavoro del risanatore. È vero che per quanto ci riguarda parlano i fatti. Nel corso degli anni abbiamo cercato sempre di più di avvicinarci al concetto di soluzione piuttosto che servizio, nel senso che cerchiamo di offrire efficienza, flessibilità e risoluzione del sinistro, oltre la bonifica. Con questo obiettivo abbiamo lavorato, per essere capillari e immediatamente reattivi sul territorio italiano, per poi spaziare all’estero in tutta Europa sino in Australia. Abbiamo stretto accordi con periti, assicuratori e broker, proprio per poter intervenire quanto più prontamente e con la collaborazione di tutti gli attori in gioco. Abbiamo strutturato dei servizi di pronto intervento specifici per le aziende per gestire in maniera ottimale i danni diretti e indiretti, a tal proposito recentemente abbiamo attivato anche un servizio preventivo di gestione del rischio per essere al fianco degli imprenditori al 100%. Cerchiamo, giorno dopo giorno, cantiere dopo cantiere, di offrire soluzioni a 360° a chi si affida a noi, per ripartire con maggiore slancio, per dare fiducia in un futuro di ripresa. Pochi sanno che dopo un incendio, un allagamento o un evento naturale, se si interviene prontamente è possibile recuperare sino al 100% dei danni subiti. Un sinistro certo è un evento negativo, ma perché non trasformarlo in un’opportunità di crescita? Qui subentriamo noi.
Insomma tutto per questo per dire, che se in questo convegno abbiamo affrontato il nuovo ruolo imprenditoriale del perito, in realtà tutti noi stiamo sperimentando ormai da anni dei grandi cambiamenti, di cui forse non capiamo ancora il disegno finale. Per quanto ci riguarda la risposta a una situazione di così forte trasformazione resta e resterà sempre la crescita dell’organizzazione aziendale: maggiori servizi, maggiore specializzazione, maggiori risorse, maggiore strutturazione che alla fine significano maggiore affidabilità per il privato o l’azienda che subisce un danno, per l’assicuratore e il broker, per il risk manager o l’amministratore di condominio, per il perito e i suoi collaboratori”.
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