di Erberto Di Donato
Se ne è andato senza clamore, chiedendo, anche quando stava malissimo, di non avvisare nessuno, forse perché avrebbe voluto che lo ricordassimo allegro e sempre pronto alla battuta, a parte quando doveva parlare ad una platea da un microfono: allora si bloccava, emozionatissimo e rosso in viso, anche se aveva il discorso scritto in mano.
Alvaro mi ha insegnato i primi rudimenti della professione di perito assicurativo incendio e negli anni mi ha dispensato una innumerevole quantità di consigli e mostrato le procedure assicurative da seguire: ancora oggi ho una busta con tutta una serie di fogli scritti a mano con le riserve specifiche da apporre sugli atti di accertamento a seconda dei casi.
Mi vengono in mente altri flash di vita vissuta insieme, in modo disordinato, compresi i nostri alterchi anche molto accesi quando eravamo su posizioni differenti: tra i vari ricordi ovviamente non può mancare la nascita di ASSIT.
L’idea di costituire l’associazione me la comunicò a metà anni ’90, nel periodo in cui lavoravo nel suo studio, in una stanza messami a disposizione dopo che avevo chiuso l’ufficio a Susa e mentre cercavo locali idonei a Torino (col matrimonio ero tornato a fare il cittadino); tra una storia e l’altra alla fine rimasi da lui un anno e mezzo e di quel periodo rammento piacevolmente gli aperitivi serali nel bar sotto l’ufficio, dove immancabilmente ti bloccava se volevi pagare il giro.
Erano gli anni in cui Alvaro, presidente e fondatore dell’ANPAIRD, a causa di differenti visioni associative era entrato in disaccordo col consiglio direttivo e se ne era andato.
Da qui l’idea di fondare una nuova associazione di periti incendio ed allora, radunate poche persone fidate, si mise e ci mise all’opera nel suo studio di via Tripoli: occorreva predisporre uno statuto, trovare il nome e disegnare il logo, costituire ufficialmente l’associazione, contattare colleghi per trovare soci ecc. ecc.
Dopo varie discussioni gli proposi una sigla semplice, corta e facile da memorizzare: ASSIT ovvero ASS(ociazione) + IT(ialiana) periti incendio ecc. ecc.. Gli piacque subito e il nome venne deliberato.
E poi, subito dopo la costituzione, per lui era molto importante riprendere la pubblicazione di un notiziario associativo; dopo alcune ipotesi coniò il titolo: Osservatorio Tecnico delle Assicurazioni in Europa, con chiaro riferimento all’Europa che venne ricordata anche sul logo (sfondo blu con le stelle dorate).
Fare l’editore era una sua grande passione, che coltivò sino alla fine, pubblicando altri periodici come Europa Reale (l’Europa era un suo pallino) e anche un libro sulla resistenza in Liguria; in precedenza mi aveva aiutato a pubblicare un libro scritto da mio padre, riguardante i suoi anni vissuti in guerra e in prigionia. Essendo entrambi appassionati di storia avevamo modo di farci lunghe chiacchierate.
Organizzammo anche il primo congresso di ASSIT, sempre nello studio di via Tripoli e con pochi fondi a disposizione: scelse l’Hotel Ligure di Torino, di fronte alla stazione di Porta Nuova; poi la partecipazione ai congressi unificati delle associazioni (Montecatini, Firenze, Rimini) e poi le cene degli auguri di Natale al Turin Palace, con una sola eccezione al Principi di Piemonte, sempre a Torino.E infine le tante battute scherzose o gli aneddoti che raccontava, magari seduti a tavola dove di certo non si tirava indietro davanti ad un piatto succulento o ad un bicchiere di buon vino.
Ricordiamolo così, allegro e sorridente, sempre pronto a dare un consiglio a chi glielo chiedeva.
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