di Sara Bonetti
Nella splendida cornice dell’Auditorium del Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino si è svolta lo scorso 8 giugno la seconda edizione del Convegno Cultura e Assicurazioni, promossa dal Centro Studi Biblioteca “Alfonso Desiata”.
L’appuntamento è stato denso di contenuti. Non solo un momento di incontro all’insegna della memoria storica e della promozione della cultura assicurativa, ma soprattutto l’occasione per un approfondimento di ampio respiro in merito al ruolo che le Imprese di Assicurazione hanno svolto e svolgono nello sviluppo economico e finanziario del paese.
Il saluto ai partecipanti è stato affidato a Paolo Masini (Presidente BAD e Direttore sinistri della Società Cattolica di Assicurazione), che ha ricordato la prima edizione del Convegno Cultura e Assicurazioni tenutasi a Torino nel lontano 2010, occasione in cui la Biblioteca veniva per la prima volta presentata al pubblico. Fondata inizialmente all’interno di Assit e successivamente intitolata ad “Alfonso Desiata” (1933 – 2006), la Biblioteca costituisce la prima raccolta di pubblicazioni interamente dedicata al settore assicurativo. Tra gli scopi associativi non solo quello di essere un contenitore fisico di testi e scritti, ma anche quello di sostenere iniziative scientifiche e culturali per la promozione e la diffusione della cultura assicurativa.
Ad Enrico Salza (Presidente di Tecno Holding e Intesa Sanpaolo Highline) è stato poi riservato il compito di ricordare l’amico e collega Alfonso Desiata, nel decennale dalla sua scomparsa. Un omaggio che si è prolungato durante tutto il corso della manifestazione, negli interventi dei relatori che di volta in volta hanno preso la parola. In particolare Adolfo Bertani, (Presidente Cineas) e Dario Focarelli (Direttore Generale Ania) hanno ricordato Desiata come un uomo estremamente concreto, lucido nella lettura dei mutamenti e dell’evoluzione della società, e molto attento alla valutazione degli effetti che l’operato del mondo assicurativo produce sull’economia e sulla finanza.
Del rapporto tra mondo assicurativo e società contemporanea si è ampiamente discusso nella tavola rotonda moderata da Fabio Tamburini (Vicedirettore Ansa), durante la quale sono intervenuti i rappresentanti di Allianz Italia, Ania, Cineas e Reale Mutua Assicurazioni.
In Italia, ha ricordato Luca Filippone (Direttore Generale Società Reale Mutua di Assicurazioni), non si è palesato il ruolo che le assicurazioni hanno svolto nel processo di crescita del paese. Dal 1994, anno della liberalizzazione delle tariffe auto, le Compagnie sono rimaste incastrate nella cosiddetta “trappola dell’Rc Auto”. L’assicurazione è percepita come un costo, non come un investimento per una migliore qualità della vita e del capitale, ha detto Carlo Salvatori (Presidente Allianz Italia), pertanto operiamo in un paese decisamente sottoassicurato, in cui i premi nel ramo non auto rappresentano lo 0,9% del Pil nazionale, contro il 2,4% della Francia, il 2,6% della Germania e il 6/7% di Regno Unito e Olanda. La tassazione delle polizze assicurative tra le più alte in Europa e una cultura assistenzialistica dello Stato ormai eccessivamente consolidata, secondo Adolfo Bertani, sono fattori che penalizzano proprio chi si adopera per fare prevenzione e non favoriscono il necessario cambiamento culturale della cittadinanza.
In un contesto nel quale in pochi anni le Compagnie di assicurazione hanno perso quote consistenti di mercato, gli ambiti nei quali si possono individuare potenzialità di sviluppo sono quelli in cui lo Stato sta consolidando la propria tendenza a ritrarre gli aiuti economici, primo fra tutti il welfare. Filippone e Focarelli concordano nel definire previdenza, sanità e assistenza terreni molto fertili di sviluppo, in cui il bisogno di sicurezza da parte dei cittadini è percepito come più immediato e necessario.
Parlando di calamità naturali, Filippone e Salvatori hanno sottolineato l’urgenza di una collaborazione tra Stato e Compagnie per trovare una risposta legislativa efficace e definitiva in tema di intervento pubblico e assicurazione obbligatoria. Non è più sostenibile, infatti, sopportare il rischio di sopravvenienze passive di così grande entità senza il supporto di una normativa sufficientemente adeguata.
Da un punto di vista internazionale, quale ruolo ricoprono attualmente i gruppi assicurativi nel panorama finanziario mondiale e che partita giocano nella gestione delle considerevoli risorse economiche che si trovano ad amministrare?
Le Compagnie di assicurazione, ha spiegato Focarelli, rappresentano, insieme alle Banche, il principale investitore in titoli di stato, ma non possono più reiterare questo tradizionale modello di investimento.L’attuale congiuntura dei mercati e i bassissimi tassi d’interesse dei titoli di debito pubblico rendono necessaria la ricerca di investimenti alternativi più remunerativi, a maggiore intensità di rischio, con la conseguente necessità di diversificazione degli investimenti. Una possibilità in questo senso potrebbe risiedere nell’investimento di parte deicapitali nell’economia reale del paese, portando lavoro alle società italiane. Questo meccanismo, ha ammonito Salvatori, incontra però un grosso ostacolo nella normativa italiana, che paradossalmente disincentiva gli investimenti fatti in Italia dalle stesse aziende italiane.
Parlando di Solvency II, Filippone ha messo in guardia sul pericolo rappresentato dalla disincentivazione dell’assunzione del rischio da parte delle Compagnie di assicurazione per rispettare i parametri prescritti, e sulla possibilità, ipotizzata in una futura Solvency III, di considerare come privi di rischio i titoli di debito pubblico solamente di alcuni paesi, circostanza che genererebbe di fatto una forte disparità di investimenti tra i diversi membri dell’Unione Europea.
Ma quali sono i provvedimenti che il Governo dovrebbe adottare per far fronte a questo scenario? Investire sui media per diffondere nei cittadini la cultura della prevenzione e incoraggiare la visione a medio/lungo termine, è la risposta di Bertani. Filippone e Focarelli ribadiscono la necessità che lo Stato si adoperi per individuare e normare con chiarezza gli ambiti per i quali è previsto un graduale ma inesorabile ritiro dell’intervento economico statale. Infine, secondo Salvatori, è indispensabile intraprendere politiche che facciano valere con forza il nostro interesse nei processi decisionali che porteranno alla formulazione delle future direttive in ambito internazionale.
Le fasi conclusive del Convegno, con l’intervento di Roberto Queirolo (Vicepresidente BAD e Presidente Queirolo & Associati), sono state nuovamente dedicate alla Biblioteca. Sulla scorta delle trasformazioni che il mondo dei libri ha subito in questi anni, quali la progressiva digitalizzazione del formato cartaceo e il graduale sopravvento dell’ e-book, il portale della Biblioteca è stato rinnovato, conferendo una veste grafica nuova, maggiormente intellegibile e più ricca di contenuti.
La novità è rappresentata dalla pubblicazione di un “Glossario di termini assicurativi” gestito da editori volontari e consultabile attraverso il sito della Biblioteca, concepito sulla scorta di quanto già ideato quindici anni fa con il portale Wikipedia. Il nucleo è rappresentato da circa 1.500 vocaboli tratti dal “Glossario della Assicurazione e della Riassicurazione” edito da IFA – Publiass nel 1994, di cui è conservata copia nella Biblioteca. A tutti gli operatori del settore viene offerta la possibilità di proporre nuove definizioni, oppure suggerire modifiche a vocaboli già esistenti. Le proposte verranno esaminate e validate da un comitato di esperti appositamente istituito.
Le ultime parole, prima della chiusura dei lavori, sono state dedicate da Paolo Masini al volume “La liquidazione dei danni di incendio e furto” dell’Ing. Guido Vaccari, edito da Giuseppe Meucci, Livorno, nel 1921. “Il libro vive solo se passa di mano”, ha detto. Per questo motivo il volume è stato distribuito in copia anastatica a tutti i partecipanti al Convegno, e verrà simbolicamente regalato ad ogni futuro visitatore della Biblioteca. Infine, un ringraziamento agli organizzatori della mostra “Le Targhe Assicurative” che ha accolto i partecipanti nell’atrio dell’Auditorium (Enrico Celesti e Studio Principato), a testimonianza di un passato in cui assicurare il proprio patrimonio immobiliare costituiva l’unico modo per garantirne la protezione in caso di incendio.
Nel complesso è stato un pomeriggio intenso e ricco di argomenti. L’augurio per la Biblioteca è quello di incrementare il proprio patrimonio librario e riuscire a portare a termine il progetto di digitalizzazione del materiale bibliografico, per renderlo fruibile a quanti più utenti possibili e diventare sempre di più un mezzo efficace di diffusione di cultura assicurativa tra gli operatori del settore.
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