Il lancio della nostra rivista ha coinciso con la mobilitazione dell’intera categoria peritale alla quale tutti assistiamo; alcuni perplessi sull’opportunità, altri dubbiosi sul risultato, comunque tutti curiosi osservatori, stupiti quanto ai tempi di Galileo “dell’eppur si muove”. Se, come da sempre sono convinto, le cose non avvengono per caso, la nostra rivista aveva l’obbligo di cogliere il momento, facendo informazione circa gli intendimenti delle associazioni peritali. D’altra parte, l’avvio dei lavori per la costituzione della Federazione o Confederazione che sia non sta passando in sordina, anzi suscita interesse da più parti e come spesso accade la comunicazione non sempre coglie nel segno; basti l’esempio dell’articolo di Luca Silvestrini sul Giornale delle Assicurazioni di luglio, dove erroneamente riporta la fusione di Anpaird, Assit e Preas.  Le associazioni hanno accettato la richiesta di videointervista, dimostrando, se ancora fosse necessario, il percorso di unità intrapreso dalla categoria; dimostrazione acclarata ulteriormente per i contenuti delle risposte date. Fa un certo effetto rivedersi in video, per chi di professione fa tutt’altro e non è avvezzo nell’apparire. Tuttavia, devo riconoscere che i cinque intervistatati hanno saputo reggere l’immagine meglio di ogni aspettativa, rappresentando egregiamente la categoria professionale, tanto che pure gli operatori di ripresa si sono complimentati. Quanto è polivalente il PERITO!  Forse il più impacciato, o meglio emozionato, è risultato il sottoscritto, meno disinvolto che nelle occasioni di interviste precedenti. Mi hanno chiesta la ragione i cameramen e sento di doverla spiegare anche a Voi che mi leggete. Ma vi rendete conto dell’occasione unica che mi è stata concessa? Riunire ed intervistare i Presidenti delle cinque associazioni nell’abbrivio storico del nuovo percorso della categoria. Forse le forti reminiscenze del mio trascorso in Confagricoltura quale tecnico associativo, mi consentono di cogliere tutte le difficoltà di percorso per raggiungere le intese. Gli anni necessari per ridurre e mediare le intolleranze ed i dissapori tra colleghi, dove impera “io sono meglio”. Le difficoltà per una categoria professionale nel riconoscersi in un’unica entità sono immani e la consapevolezza non avviene per caso ma matura lentamente, molto lentamente, favorita in accelerazione solo dall’acuirsi delle difficoltà. Ecco, sapendo questo, la ripresa della videointervista mi ha regalato emozioni, quale momento di passaggio dall’ieri al domani, qualunque esso sia. Mi è piaciuta la convinzione e la determinazione degli intervistati, l’entusiasmo per la voglia di riuscire. La volontà di contribuire nel dare aria nuova ad un settore di nicchia che occupa un numero di professionisti ristretto, comunque di riferimento per il mercato assicurativo, dato il bagaglio di esperienze e le attitudini imprescindibili. Ho palpato pure tanta voglia di fare, di fare squadra e di lanciare un messaggio di abito nuovo per il Perito.  Credetemi, io c’ero e nessuno recitava. Che sia Federazione o Confederazione si fa davvero!

A cura di: Marco Ruggi