di Marco Ruggi

Per il prossimo mese di novembre Assit in collaborazione con Cineas ripropone il consueto corso di aggiornamento, il nono per la precisione. In due location, Milano e Roma,  per favorire gli associati. Ho contribuito anch’io,  per la prima volta,  all’organizzazione del corso di quest’anno proponendo di interesse le argomentazioni trattate;  indirizzate verso l’apprendimento della capacità di chiacchera, “dell’aria fritta” come io la definisco con il sorriso. L’arte del comunicare, la capacità di negoziare, la gestione del sequestro emotivo non sono certo argomenti di grande presa fra i tecnici. Di fatti, i più si perdono tra i numeri, restando a secco di argomentazioni allorquando il contraddittorio ha necessità che si inneschi l’empatia per proseguire il confronto. Assit ha avuto certamente coraggio nel progettare un corso con tali tematiche: potremmo incorrere in una delusione per le ridotte adesioni rispetto ad incontro sul calcolo di ricostruzione a nuovo dei fabbricati. Tuttavia, se solo, cari colleghi, comprendessimo l’importanza dell’essere congiuntamente tecnici ed un poco istrioni, avremmo forse una capacità migliore di valorizzare la nostra professione. Per anni ci siamo raccontati (se la suona e se la canta, dice un proverbio) per le nostri capacità tecniche: ci siamo venduti agli assicuratori per gli esercizi di  sudoku.  Continuando ancora oggi ad insistere per proporre questa esclusiva nostra peculiarità, vera ed importante,  ma non la sola in un periodo in cui l’Assicuratore risulta meno affascinato dalle nostre acrobazie tecniche. Il dentista mi ha recentemente suggerito un intervento preventivo per la paradontite intrattenendomi in mezz’ora di spiegone: bravo, peccato per  Lui che il giorno prima attraverso Internet avevo già appreso tutto e di più!  Ho infine scelto Lui per efficienza, cortesia e bravura certamente. Se il perito fosse un po’ più manager, si sarebbe speso negli anni proprio per rappresentare la componente teatrale  che tutti, e ripeto tutti, i periti sanno ben impiegare nel quotidiano: diversamente quando mai si chiuderebbe il sinistro. Al corso Assit si parlerà appunto anche di questo, del potenziale comunicativo e relazionale presente in ogni perito del quale ne ha consapevolezza forse soltanto nella discussione del danno. Il vero valore aggiunto della nostra professionalità non è la conoscenza tecnica, bensì l’abbinamento della psicologia della persona che ci permette di fare miracoli a fronte di aspettative importanti. Se gli Assicuratori ne fossero a loro volta consapevoli, sposterebbero, volendo estremizzare, le spese di pubblicità sulla nostra figura e ruolo, visto il grande impatto di immagine che svolgiamo per ogni sopralluogo. Per parte mia il corso Assit, ancor più che migliorare le nostra capacità relazionali e commedianti, servirà a farci prendere coscienza di chi siamo veramente, del nostro reale potenziale. Non dei banali tecnici rimpiazzabili con poca attesa, bensì un professionista completo che sa far bene l’attore in ogni teatro di sinistro, con chicchessia. La persona alla quale puoi dire: “vai e risolvi”. Invece corriamo il rischio dell’estinzione per l’avvento del riparatore, come ho avuto modo di scrivere nell’editoriale dello scorso mese riscuotendo commenti graditi. Solo Periti Uniti resta virtuale ed in molti ormai si chiedono se esiste veramente; la mia provocazione (ma Periti Uniti, che fine ha fatto? Se ci sei batti un colpo!) voleva essere  lo spunto da cogliere per la migliore comunicazione. Il manager, il politico, non se la sarebbero fatta scappare l’occasione! Si, sono sempre più convinto che il corso Assit servirebbe proprio indistintamente a tutti, a tutti i periti. I periti sentono la necessità di risposte e guardano verso le Associazioni con la lecita aspettativa di chi aderisce con una quota alla categoria: anche solo per quest’ultima ragione meritano perlomeno un aggiornamento su quanto si sta facendo e so che si sta facendo. Comunicazione. Serve comunicazione.  Assit è molta attiva sia nel verso della comunicazione che delle iniziative per gli iscritti.  La riparazione diretta è la preoccupazione del momento ed in molti non ci dormono tanto è l’ansia (esagerata). Assit ha realizzato e proposto agli Associati un proprio progetto di riparazione diretta che è questione di poco e verrà immesso sul mercato e proposto agli Assicuratori. Ritengo interessante riproporre alcuni stralci della missiva che il Presidente Campagna ha inviato agli associati “Caro socio buongiorno, con estremo piacere ti comunico che ieri, con la sottoscrizione della convenzione quadro che allego, abbiamo portato a compimento il progetto di riparazione in forma specifica per i soci Assit….Si tratta di un risultato storico, in cui l’Associazione mette a disposizione del socio uno strumento potente e strategico per la  crescita e lo sviluppo della sua attività professionale. Alcuni punti premianti che abbiamo portato avanti e che troverai in questo accordo: – centralità del perito; – accessibilità a tutti gli studi Assit;- la scelta di un partner a livello nazionale leader nel settore del facility management; – obiettivo comune con il partner ad iniziare un cammino comune con certezza di regole e ruoli”.  Mai quanto nel tempo odierno serve una Associazione attiva, entusiasta che favorisca  l’aggregazione, alimenti la militanza e produca il proselitismo. Assit è tutto questo.  Perché è costituita da periti operosi che credono fattivamente nella Associazione e lavorano per il futuro della professione; che fanno seguire i fatti alle discussioni. Mi sento di dire che se   l’avvento di Periti Uniti è lungo quanto le gole di Samarià  (scrivo l’editoriale da Creta), se i sedici chilometri delle gole equivalgono a sedici anni per Periti Uniti  e quasi due sono già trascorsi, il tappeto della palestra di Assit rimarrà la soluzione per tutta la categoria.