Di Marco Ruggi
Letterina di Natale.
Caro Assicuratore, io, il perito incendio di Milano, Roma o Cosenza, di Aipai, Anpre, Assit o del Collegio Lombardo, con organizzazione artigianale o imprenditoriale ma sempre perito, tuo fiduciario o fornitore comunque preferisci definirmi, ti scrivo la mia letterina di Natale. Non ti chiedo doni in questo difficile momento di mercato e neppure di ripensare le basse parcelle oramai ricordo dei Natale con la neve, essendo in auge da molti anni il carbone della Befana; ti chiedo invece solamente di ascoltarmi. Di provare, per il tempo necessario alla lettura di questa mia a condividere i buoni auspici verso un mercato in contrazione di sinistri, di idee, di propositi dichiarati e che probabilmente riprende la società civile fotografata nell’ultimo annuale rapporto del Censis: “ …. Un paese l’Italia ….. in letargo esistenziale collettivo ….. di pericolosa povertà di progettazione per il futuro, di disegni programmatici di breve periodo …… di prevalere dell’interesse particolare e dell’egoismo individuale”. Una rappresentazione di società economica nella quale per me professionista di deontologia insindacabile, mi diventa sempre più difficile trovarmi collocato e risultarne apprezzato. Tuttavia, sono certo, che è proprio di me che la sana economia ha bisogno, per il mio rigore, per i valori etici che mi sono stati tramandati. Si narra poi che il mio tempo stia finendo, tanto che gli elfi di Babbo Natale starebbero già costruendo le statuette dei periti assicurativi, alla stregua dei vecchi soldatini della guerra 15/18. Dicono che il mio tradizionale operato professionale, quello tanto apprezzato negli anni, è annoverabile ad un mero costo e come tale va ridotto. Mentre io so, visitando quotidianamente i clienti, che il mio valore aggiunto sia ben superiore a qualunque idraulico o centralinista di call center. Caro Assicuratore, provocatoriamente, dammi da promuovere il tuo brand o volendo esagerare un tuo specifico prodotto in occasione del sopralluogo peritale e farò di ogni contatto un potenziale Natale, quanto o più di uno spot pubblicitario. Alle volte basta cambiare angolazione ed un costo può diventare opportunità. Mi piacerebbe un mercato più maturo, con attori più convinti della necessità di essere partecipativi tutti del cambiamento e risultare promotore di un dialogo costruttivo. Sarebbe auspicabile un mercato più accorto prima di buttarsi tutti a capofitto nel nuovo proposito del momento, definendo meglio gli obiettivi e limitando lo scompiglio: poter pianificare e ponderare gli investimenti sono priorità anche per me! Voglio a mia volta diventare un innovatore, convinto della necessità di credere nel cambiamento, tuttavia vorrei tornasse la soddisfazione dell’intera filiera liquidativa, necessaria per la soddisfazione del cliente nei fatti e non con le chiacchere. Forse negli anni non ho dimostrato di sapere cambiare abbastanza quanto il settore mi chiedeva, ma non è per nulla facile indossare plurimi differenti abiti: professionista, imprenditore, manager! Anche Babbo Natale avrebbe difficoltà se si trovasse a dover indossare l’abito della Befana. Caro Assicuratore, non ho null’altro da chiedere se non ritrovare insieme l’entusiasmo e la soddisfazione professionale, che non sono andate perse ma vanno alimentate. Se non servo più, se devo essere rottamato come i vecchi giocattoli di Natale, che mi venga detto definitivamente, mentre se importante risulto ancora, che mi si valorizzi per tutto il potenziale a mio corredo. La Confederazione Periti Uniti mi dà certezza che la categoria professionale del perito esiste ed ha voglia di confrontarsi con il mercato. Il primo Presidente della Confederazione, Riccardo Campagna, lo porta proprio Assit nel segno della continuità di impegno per la rappresentanza del perito, per la passione profusa verso la professione. Cari auguri Presidente! L’anno 2015 è stato faticoso, con segni meno diffusi causa anche un clima avverso per una estate ed un autunno semestrali, ed il 2016 lo intravedo non meno complicato. In psicologia la chiamano “resilienza” che non è null’altro che la capacità di un individuo di superare un periodo di difficoltà, ed in questo, io perito d’Italia, sono bravo. Caro Assicuratore, buon Natale e buon Anno, io ci sarò sempre, amo la mia professione!
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