di Marco Ruggi

Riccardo Campagna, libero professionista ingegnere in Roma, perito assicurativo incendio, furto, rcd, Presidente Assit, da più parti noto per l’attività di coordinamento periti Cineas durante il terremoto dell’Abruzzo, oggi Presidente della Confederazione Periti Uniti. Per questo numero di febbraio ho avuto il piacere di intervistarlo. Convinto, determinato ed appassionato alla causa della professione peritale, mi sento di dire che non avremmo potuto sperare in Presidente migliore per il primo mandato della Confederazione. Non sarà una passeggiata e questo Lui lo sa. Con Lui ne ho parlato, anche al di fuori del set di intervista. Il rischio vero lo rappresenta il viaggio in una nave sulla quale tutti al momento hanno dimostrato di voler salpare, ma a breve potrebbero ricredersi, abbandonandola od abbordandola di lato. Si, sembrerà paradossale ma serve dirlo che il rischio di insuccesso potrebbe andare ricercato all’interno della nave stessa. Campagna dovrà forzatamente risultare un bravo politico, sufficientemente diplomatico per trovare consenso in una moltitudine di periti solisti, presso i quali l’io prevale troppo frequentemente sul noi.  Mai come oggi il neo Presidente di Periti Uniti ha necessità di sostegno dalla base associativa di tutte le associazioni. Invito tutti a riflettere sul perché siamo arrivati a sentire la necessità di una categoria peritale unita e quali siano gli scopi e gli obiettivi.  Bastano a spiegare, un solo  scopo ed un solo obiettivo,  per dare ragione del perché della Confederazione. Scopo: fare marketing della professione di perito assicurativo incendio. Obiettivo: pervenire a breve ad un’unica associazione di rappresentanza professionale. Se condividiamo l’assunto, dovremmo sentirci in obbligo di collaborare in squadra. Recentemente ho sentito una intervista all’ex direttore di Assoenologi, Giuseppe Martelli, il quale alla domanda sul perché il vino francese è da sempre meglio rappresentato nel mondo rispetto all’italiano che fatica per ritagliarsi il meritato spazio elitario. La risposta è stata che i viticoltori francesi riescono a fare squadra mentre quelli italiani ascendono in solitaria. Queste le difficoltà per il vino, ma medesima risposta potremmo attendercela per qualsiasi altro filone produttivo o professionale italiano: periti compresi! Noi dell’Osservatorio ci saremo a sostenere il Presidente Campagna. Convinti dell’ora o mai più, saremo determinati nel contribuire a favorire le attività che la Confederazione si propone di fare come peraltro di informare la categoria di eventuali dissidenze negative. Dalla nostra posizione possiamo anche permetterci di suggerire pubblicamente iniziative necessarie per la categoria. Tralascerei le macroscopiche, come quella dell’organizzazione di un primo congresso Confederale che come anticipato da Campagna nell’intervista è previsto in Romagna per fine primavera prossima. Momento topico quello del congresso! Ma di questo già in altro editoriale ho espresso  il mio pensiero. Come tralascerei di ricordare che la Confederazione non è un sindacato e non svolgerà attività in tal senso, quindi se alcuni  si attendono azioni in contraddittorio con i nostri clienti, possono mettersi il cuore in pace che nulla di questo verrà fatto. In questo editoriale desidero invece suggerire e non tacere quelle problematiche di cui noi tutti parliamo nel quotidiano, delle quali dovrebbe  farsi carico la Confederazione. Parliamo del mercato assicurativo, di quanto risulti ancora antiquato e della fatica oggettivamente riscontrabile ogni qualvolta volga al rinnovamento. Se di noi periti mi sento di dire che siamo “vintage” nella professione, nel  proporci e nell’organizzarci, non di meglio potrei dire degli Assicuratori.  Certamente gli accorpamenti di Compagnie non favoriscono l’ammodernamento del comparto nell’immediato, tuttavia reputo veramente controproducente per tutta la filiera soprassedere ancora. Pensate per esempio ai vari portali di Compagnia e per quanti di essi abbiamo la possibilità di avere una interfaccia per acquisire e scaricare gli incarichi. Da anni siamo fermi alla mera password di accesso e nulla di più; ancora tutto avviene a “manina” da parte degli operatori. Un banale tracciato record ci permetterebbe di contenere errori, condividere dati e ridurre i costi. Non dovrebbe neppure essere una nostra opzione, bensì una sorta di obbligo funzionale per accedere ai portali, come per contro mi sento di affermare che bisognerebbe imporre la rottamazione dei fax nelle agenzie, visto che la gran parte non molla il desueto strumento. Forse anche per le Compagnie vale quanto ho scritto per noi periti in Confederazione: ora o mai più! Non dobbiamo vederci, Assicuratore e Perito, come parti avverse, bensì dobbiamo sentire l’obbligo dell’opportunità che ci si propone davanti per collaborare insieme. Per condividere le scelte. Abbiamo pure il momento di mercato sfavorevole, ma che ci aiuta nelle riflessioni e per le decisioni. Da sempre le criticità favoriscono il cambiamento. Questo vale per tutti gli attori del comparto e l’idea di lavorare tutti insieme per migliorare ed espandere il mercato assicurativo può essere vincente.

Buon lavoro Presidente. Noi ci siamo a sostenerti, noi vogliamo sponsorizzare la Confederazione Periti Uniti.