di Marco Ruggi
IL PRESIDENTE CHE VORREI
Nei due anni e mezzo di vita dell’Osservatorio Online, questa è la prima volta che incontro fatica per scrivere l’editoriale. Un pezzo di grande delicatezza che andrebbe scritto, riletto e forse riscritto perché qualsiasi cosa dica verrà strumentalizzata. Servirebbe forse più tempo per elaborare i pensieri, ma non ce l’ho. L’argomento elezioni Assit è quanto mai delicato. D’altro canto le liste candidate sono due e l’essere presente penultimo in una di queste si presta ad accusarmi di favorire il carro sul quale ho ritenuto di salire. Forse per questa logica l’Osservatorio non è stato visto come lo strumento di informazione degli associati e l’intervista proposta ai candidati Presidenti non è stata accolta di buon grado. Medesimo riscontro ha ricevuto l’invito di Campagna per rendere pubblici i programmi elettorali. D’altro canto nel rispetto delle pari opportunità o aderivano entrambe le liste o nulla si poteva fare e così è stato. Ho riflettuto se fosse il caso per l’Associazione uscire con il numero di novembre in bianco. Una sorta di silenzio stampa da più parti suggerito. Se sono qua a scrivere è perché non ce l’ho fatta a sottrarmi all’impegno con i lettori, che mi ispira dalla genesi della rivista di fare informazione ed opinione. Naturale che in clima di elezioni, nell’associazione dei periti più democratica, le liste concorrenti si fronteggino anche a muso duro. Se così non fosse ci sarebbe da dubitare sull’ambizione che stimola la fatica dell’impegno. Lascia invece perplessi la scelta della campagna elettorale che ricalca vecchi schemi da democrazia cristiana, quando ancora internet ed i cellulari non c’erano, dove i consensi si raccoglievano facendo il porta a porta e promettendo il valore di quattro acciughe per ogni voto, quando i programmi erano flessibili od interpretabili. Oggi nell’era dei social network ci si doveva attendere un diverso modo di candidarsi e di comunicare. Ancora una volta i periti si confermano incapaci di fare comunicazione pubblica, ancor peggio se la scelta fosse strategicamente voluta per non informare altre associazioni o gli assicuratori della scoperta…..dell’America. Ancora peggio se nulla ci fosse invece da dire. I media sono oggi la necessaria canalizzazione delle intenzioni. Mi resta per le riflessioni riferirmi al passato di Assit e sottoporre a Voi lettori le domande che ritenevo interessante porre ai candidati Presidenti. Assit è la realtà peritale più giovane con 21 anni di storia ed è riuscita ad affermarsi come quella più dinamica, innovativa e di riferimento per la categoria. I due ultimi presidenti sono quelli che maggiormente hanno influito sul successo di Assit. Grazie a loro Assit è diventata grande. Nelle nuove liste Queirolo e Campagna non sono presenti e seppure innegabile resti il loro sostegno all’una od all’altra, si apre naturalmente una nuova gestione. Questo avviene nel momento peggiore per la categoria che ha ragione di attendere un 2017 che potrebbe passare ai posteri come funesto. Serve quindi un qualcosa di nuovo! L’ultimo consiglio direttivo di Assit, tutt’ora in carica per pochi giorni ancora, ha lavorato bene ma con fatica perché per alcuni consiglieri il periodo pre elettivo non si è mai consumato. Accettare il responso delle urne e mettersi a disposizione dell’Associazione con il cuore è dote indispensabile ieri, oggi e domani. Abbiamo imparato che fare opposizione a prescindere non è utile, anche perché nel nostro piccolo mondo antico porta a far sì che alcuni lavorano ed altri contestano sterili. L’auspicio per il CD che verrà è che una volta composto ed eletto il Presidente, diventi immediatamente un’unica forza. Il Presidente avrà un ruolo cardine per l’unità del Cd e dell’associazione tutta nonchè per tutte le iniziative che nel triennio dovranno essere concretizzate. Un impegno mai prefigurato tanto difficile. Caro candidato Presidente Assit, noi dell’Osservatorio abbiamo raccolto tra gli associati alcune domande da farti, scomode forse, ma alle quali non puoi sottrarti per il ruolo al quale ambisci. Prima. Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a candidarti Presidente e nella scala delle priorità viene prima la perizia od il tuo mandato Assit? Seconda. Vorrai essere il Presidente delle società peritali o dei periti singoli ed insistere nella linea di Assit a sostegno di Periti Uniti? Terza. Potresti essere l’ultimo Presidente di Assit causa la scelta strategica di UnipolSai di avvalersi di una ventina di società peritali per l’intera penisola. Cosa rispondi agli associati a tale forte preoccupazione e che programmi hai in tal senso semmai diventi Presidente? Le domande ipotizzate, non hanno la scadenza di un budino e restano quindi buone anche per il 24, giorno delle elezioni. Sarebbe interessante se fosse l’assemblea ad intervistare i candidati per sapere se oltre alle buone intenzioni dei programmi c’è molto di più. Il Presidente del perito e dei periti. Il Presidente della categoria. Il Presidente sempre presente e che rinuncia all’ora di sonno per la sua Associazione. Il Presidente onesto che raccoglie per se solo l’indotto di conoscenze e di immagine. Il Presidente che ha capacità di leader. Il Presidente che sa parlare a braccio raccogliendo consensi. Il Presidente che ha voglia di ascoltare. Il Presidente che si mette in discussione senza prendersi troppo sul serio. Il Presidente che crea il clima migliore per lavorare bene con il sorriso. Il Presidente che coinvolge e delega. Il Presidente che ha idee innovative e che osa per rappresentarle. Il Presidente che sa governare la nave anche nella tempesta delle tempeste. Il Presidente dei Presidenti. Questo è il Presidente di cui ha bisogno oggi Assit!
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