di Marco Ruggi

Buon Natale! Con il prossimo Natale 2018 si conclude un anno memorabile per la categoria peritale. Un anno di profondo cambiamento, tutt’oggi in corso e che mi sento  di dichiarare appena avviato poiché saranno i prossimi due quelli determinanti per il nostro settore. Tutti i presagi più o meno nefasti prospettati per la categoria nell’ultimo triennio si stanno inesorabilmente e velocemente materializzando. L’Osservatorio ha saputo cogliere anticipatamente quanto sarebbe successo, mentre pochi colleghi ci hanno voluto credere ed ancora qualcuno va ripetendo: “tutto tornerà come prima!”. In realtà, esclusi i ciechi ed i sordi per anzianità o per “handicap” congenito, la stragrande maggioranza dei periti hanno assunto la consapevolezza  che i tempi migliori sono trascorsi, che non c’è più “trippa per gatti” e che il lavoro che abbiamo amato di più, non più tornerà nella veste assaporata. Forse non aiuta la consapevolezza di un mercato delirante dove tutta la filiera dei sinistri, da chi li apre a chi li chiude, è vessata per il raggiungimento di obiettivi diventati oramai improponibili, perseguibili ma non raggiungibili; non aiuta forse, ma per lo meno mette tutti su un binario obbligato da percorrere o dal quale allontanarsi: la piadineria ed il bagno 61 a Rimini sono le alternative più gettonate! Un lavoro, quello svolto per la stima e liquidazione dei sinistri che dovrebbe essere annoverato tra le categorie usuranti. Per questa ragione e la sempre minore remunerazione che i periti di giovane leva appena possono colgono l’occasione per andare a fare altro. Non si trovano più periti! Anche questa non è l’ultima novità, tuttavia forse soltanto nell’ultimo periodo comincia a serpeggiare fra gli addetti ai lavori che la professione peritale non è più di appeal per un giovane diplomato o laureato. Nel breve se l’attività peritale tradizionale non verrà soppiantata dalla videoperizia o, novità ultima, dall’autoperizia, per i sopralluoghi le Compagnie avranno un grattacapo ulteriore.  Poi che dire dell’invito alla gara di appalto al ribasso proposta quale chicca pre Natalizia.  La riprova che siamo nel libero mercato, che non siamo più fiduciari  liberi professionisti soggetti all’equo compenso, bensì meri fornitori di un bene o se preferite di un servizio: ma il servizio ha un costo, la qualità ha un costo, l’organizzazione efficiente ha un costo, quindi saranno i beneficiari del servizio, gli assicurati,  a valutare se il servizio sottocosto sia comunque soddisfacente. Tanti cambiamenti nell’anno hanno quindi indotto anche le Associazioni peritali a fare delle scelte. Con i migliori auguri di buon Natale e di un felice 2019, vi lascio alla lettura del messaggio del Presidente Assit Aldo Rebuffi ed all’intervista a Riccardo Campagna.

Auguri a tutti.