TIME! 1995/2015 vent’anni trascorsi di storia associativa Assit. Quando Alvaro Lanteri fondatore e primo Presidente Assit decise di  costituire Assit le perplessità non furono poche circa la necessità di avere una nuova associazione di periti incendio. Già la categoria risultava sufficientemente rappresentata e perché ulteriormente frammentarla? Ricordo che i gufi ipotizzavano vita breve alla neo nata Assit. Seguirono alla Presidenza, Erberto Di Donato, Roberto Queirolo ed il tutt’oggi in carica Riccardo Campagna. Ogni periodo presidenziale può essere ricordato per differenti  peculiarità, tuttavia tutti i momenti hanno potuto al meglio rappresentare Assit per le esigenze del tempo. Tutti I presidenti hanno saputo traghettare bene l’associazione nell’attuale presente, trasformandola in ragione dei cambiamenti che il mercato imponeva. Assit è sinonimo di innovazione nella conservazione della tradizione  e dei valori della professione: qualità indiscussa riconosciuta dai soci, dai non soci e dagli assicuratori. Il riferimento per la categoria! Quanto è stata lungimirante la scelta di modificare lo statuto per consentire l’iscrizione alle società Peritali! Il convegno di Milano Marittima è stata l’occasione per  festeggiare i primi vent’anni di Assit ed affrontare con la medesima energia del lontano 1995 il prossimo decennio, seppure l’affacciarsi di Periti Uniti possa lasciare presagire  nel medio periodo l’avvento di una nuova ed unica entità. Il primo passo potrebbe essere un convegno unificato di tutte le Associazioni come preannunciato dalla rappresentanza di Periti Uniti. Tuttavia, noi dell’Osservatorio proponiamo un convegno differente. Auspicabile il cambio di nome da Convegno a Congresso; per abbandonare quella “provincialità”  dei nostri incontri, senza distinzioni tra Associazioni, che da sempre ha accompagnato la promiscuità degli incontri organizzati. Convegni su base tecnica, sempre! Convegni relazionali o commerciali, anche! Convegni per i periti, forse! Convegni di opinione, alle volte! Mi sono sempre chiesto se i convegni delle Associazioni fossero indetti per i periti o per gli Assicuratori,  perchè se i primi sono attenti alla presenza dei secondi, in realtà la riuscita degli incontri avviene con la simbiosi di tutti i partecipanti. Ritengo serva creare un incontro di maggior spessore, il CONGRESSO. Realizzato dai periti per i periti; dove non si parli solo di tecnica assicurativa, bensì si promuova l’immagine professionale per fare tendenza; ed i periti possano intervenire consapevoli del loro ruolo e dell’importanza di quanto riferiscono; certamente con ospiti gli assicuratori dei sinistri, ma non solo loro, perché non anche gli uomini del marketing. Politici, Ania, Ivass, associazioni dei consumatori, la stampa, agenti o broker di rappresentanza. Serve un cambio di passo, né più né meno come avviene nei Congressi Istituzionali di altre categorie professionali, medici od ingegneri che siano. Svolgiamo un ruolo sociale? Ebbene, se si, dichiariamolo e confrontiamoci con la società civile in cui operiamo.  Diversamente ci ritroveremo ancora relegati al nostro piccolo mondo antico senza possibilità di contribuire al cambiamento. Le attività relazionali commerciali andrebbero sviluppate in altro contesto dedicato: ormai i tempi sono maturi anche per questo. Per meglio rappresentare il mio pensiero prendo spunto dal recente workshop del 13 maggio tenutosi presso il Politecnico di Milano ed organizzato da Cineas per presentare il lavoro dei tavoli intersettoriali. Non ho potuto assistere ai lavori ma sono riuscito a raccogliere pareri all’uscita dell’incontro. Dai più ho rilevato perplessità! Alcuni sbottavano: – “diventiamo come Super Mario l’idraulico, perché vogliono che ripariamo i tubi”. Altri lamentavano il fatto che i fortunati periti (perché poi fortunati), componenti dei tavoli intersettoriali avessero preso decisioni per l’intera categoria. Certamente sono pareri popolari e rappresentano una realtà distorta, tuttavia deve far riflettere se l’evento ha maturato malessere  e non aggregazione della categoria. I cambiamenti sono obbligati e tutte le sperimentazioni lecite ed è innegabile che la nostra professione stia cambiando nel mezzo di una tempesta, tanto che alcune Compagnie hanno o stanno formando periti interni, le società di bonifica si propongono quale alternativa alla nostra professione e pure  i broker si organizzano con loro periti dedicati. Quindi, per parte mia ben venga il perito Super Mario ma …. siamo così sicuri che al cliente piaccia tale soluzione. Tu, assicurato che leggi, se ti si rompe un tubo del bagno preferisci l’intervento del tuo Super Mario della porta accanto o vorresti il Super Mario chicchessia e di chissà dove? Se ti chiami Matteo, forse il Super Mario migrante lo tieni pure a cena, se diversamente hai per nome sempre Matteo ma di cognome non fai Renzi ma Salvini, il super Mario migrante lo immergi nella vasca con la speranza che lo scarico si rompa del tutto e lo conduca a mare in fretta, il riparatore migrante. Questi siamo noi: diversamente Italiani! Non funziona ridurre una riparazione all’interno della nostra alcova alla stregua della sostituzione del fanalino della macchina. Anche di questo si è discusso al Convegno Assit di Milano Marittima, contesto in cui è emersa da parte degli Assicuratori una grande voglia di cambiamento, più che per parte dei periti sempre in attesa di non si sa che,  seppure risulti forte il tentativo di far nascere una esigenza piuttosto che assecondare un reale bisogno del cliente.  Non risultano infatti ancora dati certi di conforto delle iniziative da parte del marketing delle Compagnie o dalle Associazioni dei consumatori, se non limitato a settori di nicchia  come quello del Real Estate. Esiste una indagine di mercato che indichi il bisogno da parte del cliente?   In ogni caso la via è stata tracciata e nulla potrà tornare come prima: la riparazione diretta è oramai realtà come dimostrano le neo nate società o partnership tra bonificatori e periti per acquisire lavoro. A differenza dei promettenti risultati ottenuti nel resto d’Europa, dove la riparazione diretta si è già affermata, per il nostro paese si può ipotizzare al momento una quota di intervento di riparazione di pochi punti percentuali tuttavia sufficienti per far si che importanti quote di sinistri vengano trasferite alle nuove realtà che si propongono adeguate sia per la perizia tradizionale che per il ripristino. Questo deve far riflettere, questo deve essere portato a conoscenza dei nostri associati. Nella bufera non devono neppure sentirsi i rincuorati i periti dei sinistri complessi poiché la separazione periti di massa/periti complessi potrà apparire utile in questa fase, ma alla lunga l’impresa peritale avrà il naturale sopravvento per organizzazione, investimenti e capacità manageriali.  E ritorno al congresso! Questo serve appunto il congresso di cui si avverte la necessità. Il confronto aperto tra i tanti inquilini del “condominio”, periti, liquidatori, commerciali, assuntori, consumatori, giornalisti, agenti o broker, tutti rinchiusi nel loro alloggio  e pronti al mero buongiorno o buonasera quando si incontrano nell’ascensore. Mentre servirebbe assolutamente la scelta condivisa per riparare quella maledetta colonna che inesorabilmente mette tutti con i piedi a mollo.  La consolazione che accontenta, rimane invece  quella che i tubi continuano comunque a rompersi!

 

                                                                                                          Marco RUGGI