di Marco Ruggi
L’estate del 2014 verrà ricordata negli annali come una delle più piovose e fresche. Conferma di un cambiamento climatico in atto come da più parti preannunciato. Il cambiamento! Il subdolo cambiamento con cui tutti dobbiamo oggi confrontarci, sapendo che la nostra natura umana ci ha predisposti ai tempi ragionevoli della biologia, mentre oggi la velocità imposta corre lungo la rete del web. Anche a noi periti ci avevano preannunciato il cambiamento; ma come tutti i liberi professionisti, nessuno escluso, patiamo la sindrome del domani indefinito, del chissà, del quando avverrà….ci penserò! Noi dell’Osservatorio, non siamo esenti dalla “sindrome”, tuttavia vogliamo riprendere dalla pausa estiva carichi di entusiasmo, fiduciosi nel prossimo e cavalcando il cambiamento. Basta stare in panchina attendendo la chiamata, diventiamo proattivi.
Siamo stati in Allianz per intervistare il dott. Giuliano Basile che gentilmente ha concesso il suo tempo. Allianz era la sede giusta per ripartire carichi di rinnovamento ed acquisire spunti di riflessione, nonché per trovare conferma semmai ce ne fosse stato bisogno, che la nostra professione non è destinata a finire, ma solo a mutare. Alla faccia dei gufi! Se il futuro può essere immaginato, deve però essere costruito. Il referendum promosso da Assit verso i soci, per decidere sui progetti di riparazione in forma specifica promossi dal CD, conferma la fibrillazione di attività in corso. Attività interna ed esterna ad Assit medesima. Che mira nel proprio interno al coinvolgimento di tutti i soci, poiché non deve risultare distacco tra chi sta sopra e chi sotto: le delegazioni regionali per la rappresentatività territoriale dei soci, con i progetti in attuazione, sapranno confermarsi il motore dell’associazione. Attenti alle esigenze dei soci, abbiamo in questo numero dato voce al perito di Studio, il collaboratore come un tempo veniva chiamato, poiché socio Assit che maggiormente patisce delle circostanze avverse. La scelta è caduta verso un professionista di recente storia peritale, ma di importante esperienza professionale passata in ambito progettuale architettonico.
Questo quanto inserito nell’edizione di fine estate, in attesa della notizia da tutti tanto attesa e che l’autunno dovrebbe portarci: la Federazione! Mi sento di rivolgere un accorato appello ai Presidenti delle Associazioni, sapendo della ripresa dei lavori. La base associativa, qualunque essa sia, pone forti aspettative nella Federazione. Fors’ anche esagerate, tuttavia la speranza che la nostra professionalità risulti epurata da pregiudizi e venga rivalutata l’importanza del lavoro peritale, sono legittimi auspici. Serve una forza unica per i periti. Questa rivista si prefigge di fare informazione, comunicazione e politica corporativistica senza intenti sindacali ovviamente. L’informazione, la comunicazione e la politica associativa servono per la nascita della categoria unitaria. Questa è la rivista dei soci Assit, tuttavia ancor prima è la rivista dei periti tutti! Per questo, cari Presidenti, l’operazione nelle vostre mani non necessita soltanto della ragione, bensì anche del cuore. Serve la passione verso la professione, verso la categoria intera senza dimenticarne il ruolo sociale, anche se necessario dover ammainare la propria bandiera. In questo mese ho letto recensioni di incontri, dove l’occasione è stata propizia per raccontare dell’ Io e non del Noi; circostanze di incontro dove alcuni rappresentanti delle Associazioni si lasciano confondere e coinvolgere con le economie peritali. La forza della categoria la si costruisce con messaggi unitari ed opportuni. Il momento è delicato. Serve il cuore e la consapevolezza del ruolo, nonché la passione vera verso la meta per costruire il futuro.
Siamo dei grandi periti quando gestiamo il sinistro da un milione di euro, ma quanto siamo importanti nell’affrontare bene il danno da mille euro che ha colpito la nota sig.ra Maria, pensionata da seicento euro al mese?
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