di Massimiliano Masia.
E’ tempo di coronavirus e non si parla di altro. Lo capisco! Ma le norme, a parte qualcuna che è stata derogata nell’emergenza, rimangono come gli adempimenti ad esse collegati. Così magari a qualcuno è scappato il termine del 1 marzo 2020 per registrare sul sito www.d-fligt.com tutti i droni destinati al lavoro (chi vola solo per hobby avrà tempo fino al 1 luglio) indipendentemente dal penso del drone. L’operazione, che si concluderà con l’emissione di un QR code da applicare sul drone, avrà un costo di 96 € a drone (saranno invece solo 6 € per chi registrerà droni utilizzati per hobby). Sul QR code sarà, di fatto, indicata la targa del drone che è indispensabile per un altro passaggio fondamentale per utilizzare in regola un drone, che è quello della stipula di una polizza di responsabilità civile, obbligatoria, che copra l’operatore dagli eventuali danni che può provocare a terzi la cui mancanza, per inciso, è diventata la vera arma di distruzione di massa per colpire gli abusivi che lavorano con il drone senza essere in regola con la normativa ENAC (voglio lasciarvi la curiosità di fare una ricerca sull’entità delle sanzioni pecuniarie previste, comunque, cercatele da seduti…).
Il portale d-flight è gestito da d-flight spa, una società del gruppo Enav spa (la società italiana per la Navigazione Aerea) partecipata anche da Leonardo spa e Telespazio spa. Il primo passo è registrarsi al portale creando un account quindi inoltrare, sempre tramite il portale, la domanda per diventare operatore SAPR (ovvero colui che si assume il rischio e la responsabilità che derivano dalla norma in vigore; l’operatore è quindi l’imprenditore o il datore di lavoro che come figura giuridica si assume tutte le responsabilità e i rischi derivanti dalle attività); al termine della procedura vi verrà comunicato il vostro codice operatore. Come avrete già capito l’operatore non è il pilota che è colui che mette le proprie capacità e competenze a servizio dell’operatore per far si che i voli vengano condotti in sicurezza.
Per diventare piloti la procedura va fatta sul sito dell’ENAC (https://www.enac.gov.it/) dove, dopo essersi registrati e autenticati (per far questo si dive essere in possesso di una identità digitale SPID, Sistema Pubblico d’Identità Digitale che potete ottenere qui https://www.spid.gov.it/richiedi-spid) potrete accedere all’esame online che permette di ottenere, una volta superato, l’Attestato di pilota APR per operazioni non critiche (il costo del rilascio è di 31 €).
Potremmo scrivere pagine e pagine su molte questioni inerenti i pesi dei droni, il nuovo regolamento europeo che entrerà in vigore il 1 luglio e tanto altro ma sarebbe lungo e faremmo confusione. Per il momento, se come provider utilizzate i droni per i vostri sopralluoghi:
-registratevi al portale d-flight
-richiedete di diventare operatori SAPR
-registrate i droni che intendete utilizzare per i vostri sopralluoghi;
-stipulate una polizza per ciascun drone o una polizza per la vostra flotta in base alle caratteristiche dei droni;
-fate ottenere, se non avete già qualcuno, l’attestato da pilota APR per operare in operazioni non critiche.
Per tutto il resto (operazioni in aree critiche, tipi di drone e loro pesi, etc.)….studiare, capire e pazientare (tanto) perché il mondo aeronautico è difficile e molto burocratico. E state sereni, a luglio…cambierà tutto di nuovo…pare!
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