In questo preciso momento storico in cui i primari gruppi assicurativi pianificano la loro riorganizzazione pensando al mercato globale ed i periti patiscono dei tanti cambiamenti, noi di Assit abbiamo ritenuto di rilanciare L’Osservatorio nella veste online, convinti che l’informazione sia necessaria per migliorare e se possibile condividere le strategie future. Nell’ultimo decennio il mercato assicurativo per quanto afferisce il nostro settore e non soltanto, ha subito una radicale trasformazione; in particolare si è assistito alle mutate esigenze dell’Assicuratore, alla quale forse il perito non ha saputo adeguatamente rispondere, tanto da ripetere il proporsi analogamente ai tempi passati, perdendo occasioni ed immagine. La riabilitazione dell’immagine professionale del perito è necessaria! Per questo L’Osservatorio si pone l’obiettivo di promuovere una nuova forma di comunicazione della categoria, necessaria affinchè al perito venga riconosciuto il ruolo precipuo nella filiera del processo liquidativo. Comunicazione di informazione, attualità e cultura, di tecnica assicurativa ma anche di opinione e propositiva di progetti per contribuire al rinnovamento del settore. Di questo Assit ne è sempre stata consapevole e va riconosciuto all’ing. Lanteri il merito di aver intuito già nel lontano 1995 anno di lancio del primo numero de L’Osservatorio, che l’informazione era determinante per la categoria, come pure l’aggregazione dei periti in una unica voce; sempre Lanteri subito dopo l’incontro di Montecatini del 99 aveva sostenuto convinto sulla rivista la proposta della Confederazione tra le Associazioni peritali. L’uscita del primo numero online de L’Osservatorio, che va detto non sostituisce quello cartaceo, bensì lo integra attingendo alle possibilità infinita di comunicazione offerta dalla rete, coincide con l’incontro tenutosi a Milano il 07 maggio scorso, condiviso da tutte le Associazioni Peritali e denominato “Stati Generali”. C’era molta attesa per gli Stati Generali e le aspettative nell’occasione non sono state deluse; finalmente si è assistito ad un incontro conciliante e propositivo per la categoria. Un successo! Un reale evviva per la categoria che per anni si è trascinata nell’attendismo, quasi “nell’eutanasia del perito” per il cambiamento in atto di cui non si voleva prendere coscienza. Restano perplessità in ogni caso circa i tempi di realizzo e l’effettiva riuscita dell’operazione. La Confederazione viene condivisa in forte ritardo con scenari di mercato mutati rispetto alla proposta di Montecatini. Viene da chiedersi perché oggi si ed allora no! Se oltretutto gli attori sono i medesimi. Non sono neppure cambiati gli interessi della categoria e del singolo associato. Il sospetto è che sia la diminuzione del lavoro e le parcelle stabilmente ribassate da oltre un decennio, la vera molla del desiderio di rinnovamento. E ben venga il rinnovamento della categoria che tutti desideriamo. Tuttavia servono coraggio, idee nuove ed obiettivi differenti. Agli stati generali abbiamo ascoltato buoni ed innovativi propositi ma in parte sostenuti da ragionamenti già sentiti; quelli del professionista affaticato dagli anni che cerca di rinnovarsi proponendo un gessato diverso nell’abito ma poco cambia nell’intendere la professione. I periti partono sovente dall’assunto che un bravo tecnico, anzi un perito professionista di eccellenza, debba pure avere capacità manageriali. Naturale pensarlo viste le poliedricità di attitudini e competenze che la professionalità del perito rappresenta, tuttavia all’incontro è stata manifestata la voglia di una figura diversa a quella peritale per rappresentare ed unire la categoria. Quindi ben venga la proposta conclusiva che i Presidenti delle associazioni si accordino per dare mandato a professionisti/consulenti/manager o società terza esterna ed estranea al mondo peritale per l’analisi di fattibilità della Confederazione e di rappresentanza della categoria. Non dimentichino tuttavia i Presidenti di un aspetto non emerso all’incontro. A differenza di Montecatini dove la platea dei periti era costituita da singoli professionisti organizzati in studi più o meno dimensionati anche per importanza, oggi agli Stati Generali si presentava un’eterogeneità di professionalità, con società peritali forti da assorbire da sole una rilevante fetta di mercato.
A cura di: Marco Ruggi
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