di Marco Ruggi.
Come mai un evento di tale importanza ed interesse nazionale a Novara?
Se volessimo buttarla sul calcistico potremmo parlare di “fattore-campo”: chi gioca in casa parte in vantaggio sul risultato. Io esercito la professione di avvocato a Novara quindi sono portata a valorizzare il contesto in cui mi trovo ad operare.
E’ stata un’occasione importante per accrescere la visibilità della città su temi importanti come questo, al punto che anche il Comune e l’Università hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa.
Osservo che forse sarebbe stato da pubblicizzare maggiormente l´evento. Ritenete di avere fatto a sufficienza?
Il mio studio si appoggia alla società di consulenza UTILIA.ORG srl per l’organizzazione di questi eventi e per tenere i rapporti con la stampa, per cui ritengo di girare la domanda all’amministratore delegato dott. Fabio Barbieri.
La pubblicità non è mai abbastanza e, come in ogni cosa, si può sempre migliorare. Posso osservare che, paradossalmente, è più semplice ottenere seguito dalle testate nazionali, apparentemente lontane ed irraggiungibili piuttosto che da quelle locali che nella maggior parte dei casi neppure leggono il comunicato stampa.
Nel caso di questo convegno, abbiamo avuto l’attenzione del sole24ore che in data 4 maggio 2017 ha pubblicato un articolo dedicato all’incontro, consultabile a questo link: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-05-04/catastrofi-e-calamita-costano-all-italia-7-miliardi-all-anno-144222.shtml?uuid=AEw5TJGB
Avete intenzione di ripetere un evento similare, tenuto conto che la location Universitaria ben si presta a discussioni tematiche di alto profilo?
Anche a questa domanda risponde il dott. Barbieri: l’idea è quella di organizzare, già a partire dal prossimo autunno-inverno, un road-show, cioè un calendario di date in cui riproporre l’incontro anche in altre regioni e città. La finalità è chiaramente informativa e di sensibilizzazione alla tematica del danno catastrofale: chissà che non lo si possa organizzare insieme ad Assit?
Ho molto apprezzato gli argomenti presentati dai relatori, in particolare l´esposizione del prof. Della Corte che ha illustrato gli effetti sull´uomo post catastrofe dal lato clinico. Peraltro solo a Novara si tiene il master di medicina delle emergenze e dei disastri. Ci dice qualcosa di più?
L’intervento del prof. Della Corte è stato un grande regalo per il nostro convegno. Quando abbiamo pensato all’evento, l’intenzione era quella di coinvolgere le principali professionalità che, a vario titolo, sono interessate nella gestione del danno da catastrofe: ingegneri, architetti, geometri, avvocati , medici, in modo affrontare la problematica sia dal lato dei danni materiali, sia dal lato dei danni a persone.
Ancora una volta il nostro contesto territoriale novarese ci ha offerto un’opportunità irrinunciabile nella scelta del relatore tra i medici, quella di poter contattare il direttore dell’unico master di medicina della catastrofi: cosa potevo volere di più?
La disponibilità e la grande esperienza del professore, poi, hanno fatto il resto.
Come colloca la professione del perito assicurativo no motor nel contesto dei danni catastrofali e del ruolo sociale che riveste tale professione?
Come ho detto durante il mio intervento al convegno, ritengo che nella situazione attuale di congestione ed incertezza in cui versa il sistema giustizia, il perito assicurativo abbia un ruolo chiave per la tutela degli interessi dei soggetti danneggiati. La collaborazione tra perito e avvocato costituisce una pronta risposta all’urgenza che caratterizza il contesto dei danni catastrofici il cui ristoro richiede tempi non conformi a quelli lunghi del processo civile e penale: una perizia redatta secondo le esigenze difensive del danneggiato che, volta per volta, ci si trova ad assistere può, nel migliore dei casi, evitare il giudizio e nel peggiore, agevolare l’esito positivo della causa o la transazione della stessa con piena soddisfazione delle parti.Dobbiamo costruire canali collaborativi in questo senso e, dove ci sono già, implementarli per costituirci come alternativa vera ed efficace ad una giustizia malandata e troppo costosa.
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