Di Cesare Biscozzi

Nell’effettuare il sopralluogo di un sinistro, qualunque esso sia, occorre sempre un’attenzione particolare per la verifica delle dinamiche che lo hanno prodotto, concretizzando la “ricerca della causa”. Per i sinistri di furto ritengo occorra anche una buona dose di “intuito”, sia per verificare al meglio tutte le circostanze che si prospettano durante la visita, che per essere in grado di determinare l’autenticità del furto stesso. Intuito che si sviluppa soltanto con una profonda conoscenza tecnica ed una competenza nell’analisi dei mezzi di protezione passiva ed attiva, oltre che con una buona conoscenza sull’interpretazione delle clausole assicurative.

Contrariamente ad altri danni si ha a che fare con un dolo specifico, in pratica chi lo commette è “consapevole dell’altruità della cosa mobile e volerne la sottrazione e l’impossessamento, con lo scopo di ricavarne un profitto per sé o per altri”. Nel furto con scasso l’aggravante dell’uso della violenza sulla cosa si concretizza invece con l’effrazione, in pratica un maggiore uso della violenza per la riduzione della difesa del bene, prodotta dall’utilizzo di un mezzo di aggressione più efficace del normale.

Quindi massima attenzione si deve porre sugli scassi che i ladri ci hanno lasciato per determinare l’efficacia dei mezzi di chiusura che si sono contrastati agli scassi in questione. E, come richiesto nel contratto e dal “Mandato dei Periti” al punto “a) indagare su circostanze, natura, causa e modalità del sinistro”, bisogna verificare se gli scassi sono autentici e se proprio quegli scassi hanno effettivamente generato il sinistro che si sta osservando. Determinare se per mezzo di quegli scassi effettivamente la serratura si poteva aprire, o se un lucchetto è stato effettivamente forzato o tagliato sul posto e non su un “banco da officina” preparato ad arte.

Non è sempre semplice in quanto, come ho precedentemente avuto occasione di scrivere su questa rivista, vi sono anche modalità meno cruenti e più efficaci per aprire una “banale serratura”, o per violare un “serramento” con i mezzi più disparati senza lasciare tracce evidenti (vedi articolo del Novembre 2104 “Porte e serrature aperte senza scasso: quali tecniche può adottare il perito per una corretta valutazione assicurativa?” pubblicato sul sito: www.osservatorioassit.com).

Quello che intendo far emergere è quale metodologia di approccio si deve applicare per analizzare un sinistro furto che nella maggior parte dei casi ci vede, purtroppo, attori dopo tempi biblici, dovendo partire dalla denuncia dell’assicurato, passando poi all’apertura del sinistro da parte della Compagnia e al relativo incarico allo studio peritale, quindi alla gestione della pratica da parte dello studio, infine la telefonata di rito con il cliente e l’appuntamento. Sono passati minimo 15 giorni, se tutto va bene. Interveniamo quando di logica l’assicurato ha già predisposto la modifica dello scenario dove si è consumato il furto, sia per proteggere la sua incolumità che i suoi beni. I mezzi di chiusura sono stati sostituiti, la porta è stata sistemata con eventuale cambio della serratura, la tapparella cambiata e noi dobbiamo dimostrare che effettivamente i ladri si sono introdotti secondo le modalità descritte, a volte in modo incompleto, sulla denuncia fatta alle autorità. Nella maggior parte dei casi nessuno ha avvisato l’assicurato che in base al contratto deve tenere a disposizione i residui del sinistro, e se va bene lo ricorda lo studio peritale quando viene effettuata la telefonata per l’appuntamento, quando ovviamente il tutto è stato smaltito o eliminato.

Compito arduo è raccogliere su un verbale tutte le indicazioni necessarie per ottenere un quadro quanto più plausibile da poter riportare su una relazione che abbia concretezza nei confronti dei patti di polizza, la quale richiede in modo preciso:

  • Rottura e scassi
  • Effrazioni o uso fraudolento di chiavi
  • Uso di grimaldelli o arnesi simili
  • Ecc.

Quindi cosa possiamo fare?

 

Innanzi tutto, come nella maggior parte dei sinistri buona norma e attenzione deve essere posta alla conoscenza di cosa si va a verificare prima del sopralluogo. Già il fatto di sapere cosa si dovrà valutare, e la stima che ne consegue, permetterà di acuire l’attenzione verso quei segnali di allarme che, essendo già conosciuti, durante il sopralluogo incominceranno a suonare come campanelli d’allarme. È importante avere tutte le conoscenze precise per poter formulare i quesiti che eventualmente appianeranno le discordanze che possono manifestarsi durante il sopralluogo.

È opportuno avere sempre presente che durante il sopralluogo Furto ci deve essere un’armonia, come in un’orchestra tutto deve suonare senza stridori e stecche. Nel nostro caso che le prove degli scassi, e le dichiarazioni rese dall’assicurato sugli elementi sottratti e sulle modalità di accadimento, siano in accordo. Presupposto essenziale, e buona norma durante la visita del Perito, è che: […] si deve ricercare la dinamica del sinistro, attraverso la verifica delle dichiarazioni dell’Assicurato e con una attenta analisi delle tracce […] per ottenere […] l’armonia dei risultati”.

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               Può capitare………….                                                                                  però è una bufala!

Non banalizzate mai i sinistri furto, l’attenzione deve essere massima, anche se i capitali in rischio non sono elevati. Capita di vedere sinistri con denuncie all’autorità che riportano l’elencazione di oggetti sottratti con valori di svariati migliaia di euro, ma poi l’attenzione cala perché la somma assicurata, o il limite, è di poche migliaia di Euro. Errore gravissimo! Non bisogna essere superflui nel giudicare un sinistro di poche migliaia di Euro, o pensare che essendo basso non aumenta il liquidato medio e quindi la Compagnia non si pone dubbi su un sinistro di così piccola entità. È classica la frase: “Perché devo sempre uscire io per un sinistro così irrilevante? Mandate qualche perito giovane, così si farà le ossa”. È proprio in questi casi, invece, che l’attenzione deve essere massima per poter valutare se ciò che appare risponde alla realtà di quanto è accaduto. A volte si trovano più frodi nei piccoli danni che non nei danni con somme elevate, in quanto si tende a dare minore importanza al sinistro e a considerare sufficiente la documentazione fornita. Documentazione, che a conferma dei dati della denuncia, a volte risulta sovrabbondante per la somma assicurata o per il limite della Garanzia Preziosi riportato dalla polizza.

La verifica deve essere massima anche perché, sia nel piccolo sinistro che in quello importante, si possono nascondere dei “segnali di allarme”, come li chiama il Geom. Roberto Queirolo nel Corso Avanzato “Loss Adjustment Basic” presso il Cineas, …elementi che ci dovrebbero indurre a dedicare il massimo dell’attenzione durante il sopralluogo. Una sorta di messaggi che giungono al Perito dal suo subconscio nello svolgimento dell’attività. Essi non devono essere confusi con l’acquisizione di altri dati che potrebbero portare all’accertamento conservativo di un danno, come nel caso della non conformità dei mezzi di chiusura.

 

Vediamo in particolare come effettuare un sopralluogo, cosa valutare e a cosa prestare interesse:

  • Durante il sopralluogo conviene verificare con l’assicurato, e attraverso quanto riportato nella denuncia alle Autorità, la dinamica del furto;
  • Rifare il percorso effettuato dai ladri ed analizzarne le tracce, fissando su immagine tutti gli elementi atti ad assisterci poi nella stesura della relazione;
  • Le immagini fotografiche devono essere esaustive, sia in panoramica che nel dettaglio, per poi scegliere quelle che saranno più significative nel produrre il fascicolo fotografico da inviare alla Compagnia;

 

La stesura di un verbale di sopralluogo non è obbligatoria per le parti, però è importante redigerlo perché un verbale compilato in maniera oggettiva è in grado di imprimere l’immagine ed il contesto del sinistro ancor meglio di una fotografia, essendo anche strumento basilare per eccepire eventuali contestazioni, ad esempio per una difformità dei mezzi di chiusura rispetto a quelli prescritti dalla polizza. Per questo motivo bisogna porre particolare attenzione a verificare:

  • Le difese passive – mezzi di chiusura e relative riferme;
  • La presenza di eventuali mezzi di custodia – tipo di contenitore, cassaforte o altro mezzo corazzato;
  • Le difese attive – impianto di allarme anti intrusione, certificazione e elementi costitutivi

Di tutto questo cosa non ha funzionato?

 

Nel redigere il verbale si deve avere ben presente cosa è stato riportato in denuncia, quindi potrebbe essere opportuno averla a portata di mano per verificare se quanto dichiarato alle Autorità, in merito ad orari, giorno e modalità di accadimento, corrisponde con quanto stiamo verbalizzando. Se si è rifatto il percorso, come suggerito precedentemente per verificare il passaggio dei ladri, si può anche confutare attraverso le immagini fotografiche realizzate le dichiarazioni che sono state rese, riportando queste eventuali discordanze sul verbale, controfirmate dall’Assicurato, per avere un’idea più chiara su cosa sia accaduto esattamente e quindi risolvere i dubbi post-sopralluogo che possono emergere quando a mente fredda ci si accinge a riportare in Relazione gli esiti di quanto visionato.

Particolare attenzione deve essere posta anche a quanto riporta il contratto, la verifica delle dichiarazioni dell’Assicurato è importante:

  • Quando è stata data copertura e quando è avvenuto il sinistro?
  • C’è una regolarità amministrativa?
  • Chi è il Titolare dei Diritti Nascenti, ovvero chi ha le deleghe di firma?
  • Chi ha la gestione delle chiavi? Chi apre e chi chiude?

Sono tutti elementi che possono acuire la nostra attenzione e farci riflettere.

 

Il Perito deve avere coscienza che i segnali di allarme non costituiscono, soprattutto nell’immediatezza del loro manifestarsi, una “prova a carico” ma come dei campanelli devono destare la sua attenzione senza però influenzarne l’atteggiamento mentale di orientamento al Cliente, quest’ultimo inteso come Assicurato.

Come già accennato altre volte nel caso di furto le tracce non sempre sono sostanziali, l’oggetto della garanzia non è più visibile per poterlo valutare compiutamente. I ladri solitamente lavorano da soli o con complici, certo MAI in presenza dei Periti, e soprattutto senza lasciarci dei filmati su come hanno agito esattamente Il “film” del furto ce lo dobbiamo fare noi, e nella ricostruzione dell’evento dobbiamo dare corpo a tutte quelle situazioni che hanno colpito la nostra attenzione. I “ segnali di allarme” fanno parte di questa sceneggiatura. Non siamo investigatori, non dobbiamo metterci nei panni di chi cerca il colpevole ad ogni costo, ma semplicemente valutare se tutto ha una logica e questi segnali devono far scaturire il nostro interesse nella trattazione dei sinistri furto, la voglia di capire se quanto stiamo vedendo ha una logica che rispetta il dettato di polizza, oppure se il tutto è stato costruito ad arte per fuorviare la nostra buona fede.

Tutto quanto espresso deve solamente far nascere in noi la curiosità nel cercare di capire se quello che stiamo valutando può essere realmente accaduto così come ci viene raccontato.

Mi auguro anche questa volta di aver catturato la vostra attenzione e di aver affrontato una tematica che crea dubbi quotidiani e che normalmente   dobbiamo affrontare. Come sempre resto in attesa di vostri commenti e suggerimenti su argomenti da affrontare nei prossimi articoli.