Ultimamente accade spesso di effettuare perizie a seguito di un sinistro furto in appartamenti o in locali di attività produttive e di non rilevare segni di scasso né sulla porta d’ingresso né sulla sua serratura. Quale comportamento deve avere in questi casi il perito assicurativo? Queste riflessioni non hanno lo scopo di dare certezze ma di stimolare la curiosità insita nella professionalità del perito eper cercare di trovare una adeguata risposta che soddisfi il mandato peritale.

Analoghe situazioni si verificarono alla fine degli anni ’80, quando in molti casi i periti, in sede di sopralluogo, si trovarono di fronte a porte e relative serrature aperte senza effrazioni. A quei tempi non erano in uso sistemi sofisticati come quelli attualmente usati dai ladri e si sospettò, erroneamente, di serraturieri infedeli che avrebbero potuto prelevare alcuni codici di taglio delle chiavi e ottenere i c.d. “mazzi minimi” di chiavi in grado di aprire parecchie serrature.

L’oggetto dell’assicurazione nella polizza furto includeva allora nella copertura le rotture o gli scassi, l’uso di chiavi false, grimaldelli o altri arnesi simili e, fra l’altro, recitava testualmente:…”Ai fini assicurativi non equivaleva ad uso di chiave falsa  l’uso di chiave vera anche se fraudolento”.

I periti assicurativi si posero il quesito di trovare una soluzione che potesse essere quanto più efficace e chiara nell’espletamento dell’incarico peritale.

L’argomento fu oggetto di lunghi dibattiti nelle appropriate sedi delle Compagnie e dell’ANIA e, dopo lunghe discussioni e l’elaborazione di apposite clausole o estensioni di garanzia si decise, alla fine, di modificare il primo comma dell’Oggetto dell’assicurazione suddividendolo in due parti così definite:

a) rottura e scasso;

b) uso fraudolento di chiavi, uso di grimaldelli o arnesi simili;

e di cassare completamente il concetto di “uso di chiave falsa”. Ciò in considerazione del fatto che, avendo il possesso della chiave autentica, la stessa si può “leggere o farne un calco e da ciò ottenere un “duplicato” di chiave autentica, quindi non definibile chiave falsa. L’uso fraudolento quindi implica l’utilizzo della chiave quando non si è titolari del possesso della stessa.

E’ altresì possibile ottenere una copia fraudolenta di una chiave rilevandone il profilo;

mentre anni fa’, per poter ottenere una copia di chiave occorreva ingegnarsi “leggendo” il codice o cercando di rilevarne il calco in cera o in altro materiale simile, oggi risulta molto più semplice, disponendo di sofisticati strumenti elettronici come, ad esempio, un telefono cellulare dotato di fotocamera. È sufficiente avere a portata di “occhio“ una chiave per poterne fissare un’immagine piuttosto dettagliata e riprodurne una copia per utilizzarla poi, volendo, fraudolentemente.

I metodi di apertura senza scasso delle serrature più usati oggi dai ladri esperti sono il “Lockpicking”, il Key Bumping”ed il c.d. grimaldello Bulgaro”. Non sempre è necessario ricorrere a queste tecniche sofisticate, ma a volte bastano semplicemente dei grimaldelli modificati ad hoc per violare le serrature senza lasciare “grosse” tracce, in special modo quelle a cilindro semplici. Molte delle serrature esistenti sono peraltro congegnate con meccanismi piuttosto  “datati” quindi facilmente violabili.

 

Nel metodo del Lockpicking si procede utilizzando una specie di grimaldello vibrante (o “pistola a molla”) e due particolari grimaldelli acquistabili anche attraverso internet a pochi euro: con il primo attrezzo si mette in tensione il cilindro ruotandolo fino a che non si sia fermato e mantenendolo in quella posizione, con il secondo grimaldello, inserito nella pistola, si riescono a realizzare delle vibrazioni ritmiche in modo da far collocare i perni all’interno delle cavità corrispondenti del cilindro o rotore allineandosi alla circonferenza di quest’ultimo. Continuando poi a far pressione con il primo grimaldello sul cilindro si arriva in breve tempo all’apertura della serratura. Questa tecnica non lascia tracce evidenti. In modo identico lavora la cosiddetta “chiave morbida”, un grezzo costituito da “materiale adattabile” (es. stagnola o sostanze plastiche) che una volta introdotto nel rotore, imprime il profilo della serratura. Con tale strumento è poi possibile costruirsi una chiave identica all’originale, quindi non definibile “chiave falsa”.

IlKey Bumping” è un sistema di apertura delle serratura a cilindro mediante “grezzi” di chiave limate opportunamente e introdotte nella serratura. si effettua un picchiettio ritmico con un qualsiasi oggetto rigido, testa di un cacciavite o manico di martello, per far alzare i perni in modo tale che gli stessi si collochino nel rotore, imprimendo poi contemporaneamente una rotazione sullo stesso si effettua l’aperture. Il questo caso il “grimaldello” è la stessa chiave modificata ad hoc. Anche questa tecnica  non lascia tracce evidenti.

 

Un altro attrezzo utilizzato sempre più spesso dai ladri negli ultimi anni è il “grimaldello Bulgaro”. Questo strumento è in grado di ricostruire il profilo di una chiave di tipo egizio a “doppia mappa”, fino a qualche anno fa ritenuta la più sicura. E’ formato da una chiave morbida dotata di “denti”, a geometria compatibile, che si adattano al profilo delle lastrine interne alla serratura. Si pongono le lastrine della serratura in tensione per simulare l’apertura della serratura, in tal modo i denti si adattano all’alzata delle lastrine, ottenendo così un calco della chiave che viene poi utilizzato per produrre un duplicato della chiave stessa. Con questo attrezzo è possibile agire soltanto sulle serrature di tipo egizio apribili con chiave a mappa che montano congegni di chiusura di vecchia tecnologia. Ovviamente non esiste un modello universale che apra tutte le serrature a doppia mappa, poiché ogni serratura è provvista di congegni di apertura diversi caratteristici di ogni modello esistente. Quindi l’acquisto dello strumento per aprire fraudolentemente le suindicate serrature ha un costo più elevato dovuto alla necessita di acquistare anche un “kit” completo di possibili profili di “chiavi morbide”.

 

I sistemi sopra descritti sono quelli oggi più in voga e ogni serratura ha il suo sistema per poter essere violata. L’attrezzo che si utilizza per violare una serratura a cilindro non può essere pertanto usato per aprire una serratura a doppia mappa.

 

Occorre dire inoltre che le tecniche di illecita apertura delle serrature fin qui descritte sono  comunque e sempre appannaggio di malviventi altamente specializzati che, con agilità e sensibilità eccezionali, riescono a “tastare” i congegni interni di una serratura ed a lavorare finemente con i grimaldelli e le chiavi adattabili, riuscendo ad ottenerne l’apertura.

 

Oggi le moderne serrature a cilindro di sicurezza, certificate in conformità alla Norma

europea EN 1303, sono protette da difese meccaniche e, più di recente, anche elettroniche tali da ridurre sensibilmente l’apertura fraudolenta con le metodiche sopra citate. Riguardo alle serrature di sicurezza, è bene precisare che si tratta di serrature che adottano chiavi a “duplicazione protetta”.  Gli originali “grezzi” delle chiavi infatti non sono disponibili nel libero mercato ma solo nei centri autorizzati dai costruttori e soggetti a lavorazioni con macchine specialistiche e con codici di lavorazione protetti e dotati di tessera personale di proprietà, vincolata.

 

Quindi cosa fare nel caso in cui il perito assicurativo si trovi ad esaminare, a seguito di sinistro furto, una porta e la relativa serratura senza che sia evidenziata un’effrazione? Il consiglio che si può dare, basato anche sull’esperienza è quello di farsi autorizzare dalla compagnia mandante a rivolgersi ad un laboratorio prove certificato che, in caso di contenzioso tra assicurato e compagnia assicuratrice, possa rilasciare una relazione tecnica “super partes” che abbia valore anche in Tribunale.

 

Questa operazione però potrebbe avere un costo significativo e quindi è bene farsi autorizzare preventivamente. Nel caso si decidesse di effettuare il prelievo, si elencano, di seguito, alcune procedure che è bene seguire, per evitare di rendere nulle, in un eventuale giudizio, sia i campioni sia le prove di laboratorio:

    • Ottenere l’autorizzazione dell’Impresa Assicuratrice, una volta avuto il preventivo di costo delle prove dal laboratorio;
    • Redigere un verbale di prelievo ed indicare lo stato del reperto prelevato e, per quanto possibile, l’esatta dinamica del sinistro, allegando una completa documentazione fotografica, e descrivendo le motivazioni per cui si intende inviare lo stesso reperto in laboratorio;
    • Il prelievo non deve mai essere effettuato direttamente dal perito assicurativo ma, di comune accordo tra perito e assicurato, dovrà essere effettuato da un fabbro/serraturiere, meglio se di fiducia dell’assicurato;
    • Occorre raccogliere tutte le chiavi originali e copie esistenti della serratura oggetto del sinistro;
    • Inserire il reperto prelevato, unitamente ad una copia del verbale sottoscritta da tutti i presenti, in un plico e provvedere a sigillarlo, meglio se con sigillo codificato che una volta aperto non possa più essere riutilizzato;

… da non dimenticare:

    • La restituzione dei reperti, la relazione di prova e la fattura andranno inviate direttamente allo studio peritale il quale provvederà a far pervenire una copia dei documenti predetti alla compagnia mandante.

 

Di regola può accadere che:

  • i grimaldelli solitamente lascino sottili tracce, strisciamenti, rigature sui bordi delle leve, ovviamente per verificarne la presenza è necessario aprire la serratura a lastrine e controllare le lastrine una per una al microscopio. Tale operazione non può essere eseguita sulle serrature a cilindro in quanto la prova risulterebbe distruttiva;
  • durante la stesura del verbale, è opportuno chiedere all’Assicurato se sono stati trovati, vicino alla porta d’ingresso nei locali, oggetti particolari. Spesso, dopo un sinistro di furto, gli investigatori delle forze di polizia trovano sul posto attrezzi o altri oggetti abbandonati che sono stati utilizzati dai ladri per manipolare e aprire le serrature,
  • l’assicurato dimentichi le chiavi su un tavolo, nell’auto, in una stanza d’albergo per l’intera giornata, oppure le consegni, per altri usi, a fornitori, manutentori ecc., che possono accedere liberamente e senza alcun controllo nei locali di sua proprietà; quindi è molto facile che un malintenzionato possa procurarsene in tempi relativamente brevi una copia, fraudolentemente. Per le predette ragioni, è importante investigare sulle sue abitudini per capire se la “gestione” delle chiavi è stata attuata correttamente o meno.

Cesare Biscozzi