Autore: Fabio Fossati
Tra l’antivigilia di Natale e San Valentino ho assistito alla nascita (attesa da tempo dai bene informati, ma poi avvenuta un pò in fretta e furia) di ben due nuove associazioni del mondo peritale.
Proprio quello di cui si sentiva la mancanza.
Intendiamoci, nulla di scandaloso o di meno che legittimo.
È una libera iniziativa privata.
Sono associazioni sorte tra Aziende peritali, non tra Periti, ma che ovviamente si rivolgono sempre al nostro Mercato.
Nel confronto con le “vecchie” Associazioni di Professionisti, si pongono come una sorta di “Confindustria dei Periti”.
È buffo però che, mentre l’Associazione degli Industriali italiani è unica, quelle dei Periti-Imprenditori sono già due.
Quindi : le Confindustrie dei Periti.
Per quello che hanno divulgato, devo dire che mi piace il loro approccio, sia sul piano organizzativo (una delle due ha anche incaricato un vero e proprio lobbysta, convinto e “legale”) che su quello comunicativo, con la trasmissione delle rispettive notizie alla stampa di settore specializzata :
Nasce “PACTA”, associazione per la difesa ed il rilancio della professionalità peritale no-motor
Dal tenore dei loro comunicati:
«oggi operano sul mercato società che, a fianco della perizia tradizionale, provvedono a numerosi altri servizi»
«la capacità di aggregare e attivare i migliori profili professionali in relazione alla singola tipologia del caso da gestire senza mai rinunciare a quella componente fiduciaria sulla quale deve basarsi un corretto rapporto fornitore di servizi/compagnia assicurativa»
l’unico denominatore comune, mi sembra proprio solo l’attività professionale del perito assicurativo no-motor, ovvero quello della Norma UNI 11628/2016.
Per quanto mi risulta però, la maggior parte dei Confindustriali della perizia non ha abbracciato con entusiasmo la Certificazione UNI.
Io non riesco ad immaginarmelo bene, ma chissà cos’altro potranno condividere.
Chi offre il “Servizio Giallo”, cosa potrà condividere con chi offre il “Servizio Azzurro” ?
E a parità di Servizio (se fossero effettivamente confrontabili), la competizione non sarà poi solo sul piano economico ?
Sarà interessante anche assistere alla migrazione di altre Società peritali.
Le più grandi o le più ambiziose, che abbandoneranno le vecchie “Asso-Passato-Prossimo” e cercheranno di aggregarsi alle Confindustrie peritali.
Attratti dalla novità che si presenta sul Mercato.
D’altronde se gli 8 BIG vanno in quella direzione, non potranno mica essere da meno …
Dal 2014 ad oggi sono stati fatti tutti gli sforzi possibili per arrivare ad un’Associazione unica di Categoria, ed ecco che quando il traguardo sembra in qualche modo raggiungibile, il mondo peritale trova il modo di frantumarsi ancora un pò.
Ancora una volta, anziché perseguire obiettivi comuni, riusciamo a dividerci, magari in gruppetti sparuti (che però fanno tantissimo lavoro, ma ne vogliono ancora di più !), ed ognuno porta avanti la propria bandiera.
Ed alcuni in effetti sventolano molte bandiere …
Mi chiedo se tutti i Periti che hanno dei “mandati di rappresentanza” nelle diverse Associazioni (di professionisti) e che hanno dato vita alle nuove Associazioni di Aziende peritali, non si sentano in qualche misura in una situazione di “conflitto di interessi”.
Come si fa a rappresentare dei Professionisti per tutelare gli interessi comuni, e nel contempo promuovere l’attività di Aziende che si contraddistinguono per l’offerta di “nuovi servizi” che sottintendono il superamento dell’attività professionale ?
Oppure siamo convinti che l’esecutore di una “videoperizia” sia veramente un perito ?
Un videoperito professionista … che magari chiamerà dal call-center di Tirana, dove il costo della mano d’opera è minore.
E già che sono in tema di “conflitto d’interessi”, affronto anche un altro argomento : non è che per caso a dirigere le nostre Associazioni di Categoria ci sono anche persone che svolgono “altri ruoli” per conto dei nostri clienti ?
Un pò come se il CEO della Pepsi, venisse incaricato da un Cliente di fare l’assaggiatore della Coca Cola …
Trovo strano che questo “conflitto di interessi” lo veda qualche Compagnia d’Assicurazione, ma – apparentemente – nessun Perito.
Tra di noi non ne parla mai nessuno apertamente.
Riconosco che ho sbagliato.
Ho sempre preso troppo sul serio questa faccenda dell’associazionismo di Categoria.
Secondo me questa rubrica dovrebbe essere satirica e non seria.
Però in tal caso, potrei non essere io la persona più adatta ad occuparsene.
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