di Riccardo Campagna.
LAVORARE IN SICUREZZA – Dialogo per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il 14 maggio ho avuto il piacere di essere invitato ad un incontro presso la Camera dei deputati a Palazzo Montecitorio sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Dopo il saluto istituzionale del Presidente della camera Roberto Fico, gli interventi sono stati ai massimi livelli del settore e molto interessanti: dal presidente INAIL, al direttore dell’ILO, ai Presidenti delle Associazioni e dei sindacati di categoria e a chiudere il Sottosegretario di Stato Claudio Cominardi.
Sono stati presentati i dati degli infortuni che sono purtroppo negativi per l’incremento sia in generale sia per quelli mortali. Il costo degli infortuni in un dato è pari al 4% del PIL mondiale paragonabile al PIL di un paese come la Gran Bretagna.
641mila lavoratori hanno subito un incidente sul lavoro nel 2018 e di questi 1133 mortali, tra cui quelli del ponte Morandi che rientrano negli infortuni in itinere. Suggestiva la considerazione che è come se cadesse un ponte Morandi ogni due settimane nell’indifferenza di tutti, diversamente da un fatto eclatante come il crollo di un ponte che invece ci coinvolge emozionalmente.
Si è evidenziato come viene considerato a rischio il ritorno alle gare al ribasso che, se è vero che non può interessare formalmente gli oneri della sicurezza per i quali resta l’esclusione al ribasso, diversamente nella realtà finiscono per influenzare proprio tali costi perché sono quelli su cui spesso le imprese “rischiano” per recuperare il ribasso.
Interessanti poi gli interventi delle Associazioni di categoria che hanno presentato gli aspetti principali su cui si dovrebbe operare per diminuire il rischio specifico dei lavoratori.
La prima riflessione che ho fatto è stata: manca l’ANIA o qualsiasi rappresentanza del mondo assicurativo privato, non è evidentemente colpa dell’ANIA ma di chi ha pensato l’incontro che non ha pensato al ruolo dell’assicurazione privata, testimoniando come in Italia la percezione generale è molto inferiore a quella che chi opera nel settore ritenga.
Diversamente è stato centrale sicuramente l’intervento del Presidente dell’INAIL: investimenti sull’open data, condivisone online degli infortuni e controllo del corretto tasso di premi in quanto l’INAIL non ha i dati di dettaglio delle attività di imprese. Tutte problematiche di interesse anche delle Assicurazioni private che analogamente hanno gli stessi problemi, in particolare per le micro-attività, spesso infatti le polizze vengono stipulate senza alcuna conoscenza reale delle attività e del numero degli addetti se non poi per scoprirlo in occasione dei sinistri.
Una proposta veramente accattivante che è stata presentata è quella di istituire un rating di sicurezza da assegnare ai datori di lavoro che consentirebbe sgravi e facilitazioni per i più virtuosi.
Il taglio del 32% delle tariffe Inail, introdotto dalla legge di bilancio va nella direzione giusta perché riduce il cuneo fiscale sulle imprese, ma per non andare realmente a discapito della sicurezza, sviluppare il rating della sicurezza consentirebbe di tagliare ancora le tariffe facendo meritocrazia ed incentivando le imprese a spendere in sicurezza.
Ovviamente il rating sarebbe utilissimo anche per le Assicurazioni Private per adeguare i propri tassi contribuendo quindi all’interesse delle imprese a ridurre gli infortuni sul lavoro.
In definitiva una mattinata spesa bene e spunti interessanti per un futuro migliore.
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