Autore: Riccardo Campagna
Mentre i Lloyd’s di Londra hanno annunciato che disinvestiranno da società del settore del carbone a partire dal primo aprile per non contribuire al cambiamento climatico che ormai è certo determina l’incremento delle catastrofi naturali che stanno mettendo in difficoltà le Imprese Assicurative, ALLIANZ e ZURICH rivedono al ribasso gli utili (sempre elevati) proprio per le catastrofi naturali che hanno caratterizzato il 2017, anche in Italia qualcosa si muove sul tema.
La legge di bilancio 2018 prevede tra le spese detraibili al 19 per cento dall’IRPEF i premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi stipulate relativamente a unità immobiliari ad uso abitativo.
Le polizze sono anche esentate interamente dalla imposta sulle assicurazioni e quindi il costo delle stesse crolla rispetto agli anni precedenti.
Passano alcuni giorni e il Governo interviene nuovamente sull’argomento:
DECRETO LEGISLATIVO 2 gennaio 2018, n. 1- Codice della protezione civile.
Art. 28 comma c)“ per i danni subiti dai soggetti privati e dalle attività economiche e produttive, in tutto o in parte ripianati con l’erogazione di fondi da parte di compagnie assicuratrici, previsione che la corresponsione degli eventuali contributi pubblici per la ricostruzione, la riparazione o il ripristino dei danni abbia luogo solo fino alla concorrenza dell’eventuale differenza, prevedendo, in tal caso, che il contributo così determinato sia integrato con un’ulteriore somma pari ai premi assicurativi versati dai soggetti danneggiati nel quinquennio antecedente la data dell’evento;”
Mi ha sorpreso molto come le Imprese e la stessa ANIA, appresa la notizia, non abbiano in alcun modo pubblicizzato all’esterno gli interventi normativi dello Stato che rappresentano una grande spinta alla sottoscrizione dei contratti e quindi maggiore business per le Imprese stesse.
Sono anni che si cerca di arrivare ad una polizza semi obbligatoria sulle catastrofi naturali senza aver fatto alcun passo avanti, ora che tre passi sono stati fatti nessuno esce allo scoperto.
Eppure, il contesto è favorevole, in quanto l’attenzione è massima, visto l’incalzare degli eventi che hanno interessato l’Italia che hanno portato a varare il Progetto Italia e incentivi come il Sisma Bonus che potrebbero evidenziare anche l’aspetto sociale di una copertura assicurativa.
E’ come se all’epoca della rottamazione delle vetture i vari marchi automobilistici fossero rimasti immobili aspettando che qualche cliente fosse venuto a conoscenza dell’opportunità messa a disposizione dello Stato.
Semplificando oggi se assicuro la mia casa contro le catastrofi naturali:
- non viene tassata quindi costa meno rispetto a ieri;
- detraggo la spesa al 19% ai fini IRPEF
- se mai avviene una catastrofe mi vengono restituiti 5 anni di premio pagato.
Se aggiungiamo che se sono assicurato vengono indennizzato in tempi per nulla paragonabili a quelli dello Stato cos’altro possiamo sperare? Perché le Imprese sono ferme e non aggrediscono il mercato? Forse aspettano che faccia effetto il disinvestimento dei Lloyd’s e rientri il riscaldamento globale così le polizze saranno più profittevoli!
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